IL LIBRO DI ANTONIO BILLI

 

 

ESISTENTE IN DUE COPIE NELLA BIBLIOTECA NAZIONALE DI FIRENZE.

Avvertimento.

De una Compilaciσn del Anonymus Magliabechianus

 

 

 

Cari Frey.

Indice Della Materia.

I. Avvertimento Ili — XXI.

IL II libro di Antonio Billi 1—53.

IH. Aggiunte Dell' Editore 54—75-

i) Memoriale di curiosità artistiche in Firenze, fatto

dal canonico Antonio Petrei 54 — 63.

2) Notizie risguardanti la famiglia de' Billi in Firenze 64 — 71.
Stemma della famiglia Billi 72.

3) Philippi Villani de famosis civibus 73 — 75.

IV. Note Dell' Editore 76 — 104.

Strozzìanus.

Pittorj.

Cimabue i 200.

Giotto. 1230.

Giottino, discepolo di detto Giotto.

Taddeo Gaddj 1290.

Agnolo suo figliuolo.
Gaddo.

Stephano, detto lo Scimmia i330'

Buonamico, detto Buffalmacco 1340.

Andrea di Cione, detto l'Orcagnia 1350-

Giouannino da Santo Stephano a Ponte . . . . 1360.
Maso Fiorentino.

Gherardo, detto lo Stamina . , 1390.

El Bicci 141 o.

Masaccio 1420.

Masolino

Frate Lorenzo negli Agnolj 1420.

Frate Giouannj da Fiesole 1430.

Lippo Fiorentino.
Spinello, padre di Forzore.

Andreino da Cistagno (sic) 1430.

Pagolo Uccello.

Frate Philippo.

Pisello.

Pisellino.

Pietro del PoUaiuolo.

Sandro di Botticello.

Alesso Baldouinetti.

Frey, Antonio Billi. 1

Strozzianus.

Architetti Fiorentinj et Scult orj.

Philippe di ser Brunellesco.

Donato, detto Donatello.

Lorenzo, detto Lorenzo di Bartoluccio.

Luca della Robbia.

Desiderio.

Antonio, detto el Rossellino.

Andrea del Verrocchio.
Nannj di Banco.

Michelozo.

Antonio del PoUaiuolo.

Bernardo dipintore.

Jacopo di Casentino dipintore.

Messer Dello pittore.

Filippo, figliuolo di frate Filippo pittore.

Benozo Fiorentino pittore.

Dommenico del Ghirlandaio pittore.

Frate Bartolomeo pittore.

Andreino del Sarto pittore.

Leonardo di ser Pietro da Vincj, architetto e pittore 1500.
Michelagnolo Buonarrotj 1530

-»—>—<«

 

Andrea Tafi.

1. Andrea Tassi (sic) Fiorentino.

2. Fu costui compagnia di Cimabue et fu maestro di mu-

3. saico. Fu scolare di maestro AppoUonio Greco pittore; et
insieme con il suo maestro lauoro la parte di sopra della
tribuna di Santo Giouanni, doue sono que troni et denomi- 5
nationj, et da se solo fecie il Cristo sopra la banda della

4. cappella maggiore. Mori lo anno 1294.

/

4 Strozmnus.

Giovanni Cimabue.

1. 2. Giouanni, cognominato Cimabue. Costui trouo e liniamentj

naturalj et la uera proportione et le figure morte le
fece uiue et di uarij gesti, in modo che egli lafcio di se

3. gran' fama. ' Fu negli annj circa al 1300.

4. Truouasj dell' opere sue in Pisa nella chiesa di Santo 5
Francesco in tauola et in Firenze nel primo chioftro di
Santo Spirito certe storiette, che hanno maniera Greca, et
altre pitture et in Pisa uno Santo Francesco scalzo.

5. Dipinse a 'Scesi nella chiesa di Santo Francesco, seguitata

da Giotto, et in Empoli nella pieue et in Santa Maria 10
Nouella et in Santa Trinità una tauola.

Giotto di Bondone.

6. Esso Giotto dipinse nella Parte Guelfa la figura a capo
alla scala et tutta la sala prima.

7. Giotto fu suo discepolo et coetaneo di Dante Alinghieij
et ritrasse la figura sua nella capella del palagio del Podeflà 15
a riscontro all' entrata, da man' destra, allato al comincia-

8. mento della finestra, a capo al' altare. Costui fu tanto per-
fetto, che molti di poi si sono affaticatj et hanno uoluto

9. superarlo. E piena l'Italia delle sue pitture, ma mirabile la
Naue dj musaico in Santo Piero in Roma di doddicj apostolj, 20
e quali ciafcuno ha gesti uiui et pronti et in tutto tra loro
differentj et nientedimeno condecenti et proprij.

] onde Dante : Credette Cimabue nella pictura tener lo grido, hora
ha Giotto il grido.

4

Petrei.

Giovanni Cimabue.

I. Cimabue nacque nel 1240, mori Tanno 1300.

2. 3. Giouanni Cimabue. Costui trouo e liniamenti naturali et la

uera proportione et le figure morte fede uiue et di uarij giesti, di

4. modo che lascio di se grandissima fama. Funegliannicirchai24o.

5. Tniouansi delle opere sue im Pisa nella chiefa di Santo 5
Francesco in tauola et in Firenze nel primo chioftro di Santo
Spirito derte hystorie, che anno maniera Grecha, et altre
pitture im Pisa in Santo Francesco fcalzo.

6. Dipinse a 'Sciesi nella chiesa di Santo Francesco, che
la fini Giotto, et in Empoli nella pieue et in Santa Maria 10
Nouella una tauola grande con una Nostra Donna con an-
gioli intomo, oggi posta alto fra la cappella de Bardj et

7. de Ruciellai. AndoUa a uedere im borgo Allegri, mentre
che la dipignieua, il re Carlo d*Angio, et fii portata in chiesa

a suono di trombe. 15

8. Staua ad casa nella uia del Cocomero.

 

Giotto di Bondone.

9. Giotto fu nel 1280.

JO. Giotto fu discepolo di Cimabue et dipinse nella Parte

Guelfa la fiura a capo alla scala et tutta la prima sala.

II. Fu costui tanto perfetto, che moltj dipoi si sono affati- 20
catj per inmitarlo; et è piena la Italia delle sue figure.

g Strozzianus.

1. Comincio ad aquistare fama per la pittura grande in
Santo Francesco d' Ascesi, cominciata da Cimabue.

2. Di poi andò a Roma et dipinse la trebuna in Santo
Piero et di poi la sopradetta Naue et altre cose.

3. Ando poi a Napoli et dipinse nell' Incoronata et in 5
Santa Chiara l'Apocalipse; dicesj con l'aiuto di Dante, ilquale
sendo esule ui capitò sconofciuto.

4. In Firenze dipinse la cappella del palagio del Podefta,
nella quale ritrafse, come è detto, la figura di Dante acanto
da man destra, al principio della finestra di detta cappella, io

5. Nella Badia di Firenze la cappella dell' altare maggiore.

6. In Santa Croce quattro cappelle: cioè tre allato alla
grande inuerso la sacrestia et una dall' altra banda pure
allato alla grande et la tauola nella cappella de Baroncegli,

a pie della quale è il suo nome. i5

7. Dipinse ancora in molti altri luoghi in tauole et in fresco.

8. Fece il modello del campanile di Santo Giouannj, ilquale
doppo la morte sua si seguitò per Taddeo Gaddj, suo discepolo.

9. Dipinse in Santa Maria Nouella uno crocifìxo grande,
che hoggi è sopra la porta di mezzo , et uno Santo Lodo- 20
uico sopra il tramezzo da mano destra apresso a Santo
Girolamo di mano di Taddeo Gaddj.

10. Dicesj, che il re Carlo di Napolj lo richiefe, che gli
dipignessj il detto reame, et che Giotto gli dipinse uno
asino imballato, a pie del quale era uno altro basto nuouo 25
in terra, et che detto asino guardandolo mofbraua apetirlo.

11. Apresentando questa pittura al re, ilquale lo domando,
perche in tal modo l'hauessi figurato, gh rispose, cosi essere
e suoi sudditj, ^t che ogni giorno desiderauano nuouo signore.

12. Di costuj uscimo mirabilj pittorj. so

13. Dipinse in Santa Croce di Firenze uno Santo Francesco
sopra la cappella de Bardj allato all' altare maggiore colle
stimmate.

Petrei. 7

1 . Comincio costuj ad acquistare fama per la pittura grande
in Santo Francesco d'Asciesj, cominciata da Cimabue.

2. Ando a Roma et dipinse la tribuna in Santo Pietro et
ima Naue et altre cose mirabili.

3. A Napoli nella Incoronata et in Santa Chiara (dipinse), s
doue trouo Dante Aldinghieri ; et in Firenze la cappella del
palagio del Podestà, doue ritrafse esso Dante a mano destra,
al principio della finestra di decta cappella.

4. Nella Badia di Firenze la cappella dello altare maggiore.

5. In Santa f (Croce) quatro cappelle, che tre al lato alla io
grande uerso la sagrestia et l'altra dall' altra banda dello
[dello] altare maggiore et la tauola nella cappella de Baron-
cielli, doue è il suo nome, et in assaj altri luoghi.

6. Fecie il modello del campanile di Santo Giouanni, el
quale dopo la morte sua feguito Taddeo, suo disciepolo. 15

7. Dipinse in Santa Maria Nouella uno crocifisso grande,
che è oggi ^opra la porta di mezo, et imo Santo Lodouico
sopra il tramezo da mano destra apresso a Santo Girolamo,
che è di mano di Taddeo Caddi.

8. Il re Carlo di Napoli lo richiese, che lui gli dipigniessi 20
1 suo reame, et Giotto gli dipinse uno asino imballato, a pie
del quale era un altro basto nuouo in terra, et decto asino
guardandolo moflraua appetirlo ; et dimandato da il re, perche
in tal modo lo hauessi fiurato, gli rispuose, cosi efsere i
sua subditi, equali sempre desiderauano un altro signore. 25

9. Dipinse in Santa f (Croce) di Firenze imo Santo Fran-
cesco sópra la cappella de Bardi al lato allo altare mag-
giore con le fligmate.

10. Nacque a Vespignano di uno contadino Tanno 1276.

g Strozzianus.

Giottino.

1. Giottino, discepolo di Giotto et per fama suo figliuolo,
ilquale fra Taltre cose dipinse il tabemaculo infu la piaza
di Santo Spirito di Firenze et nel primo chiollro tre archettj.

2. Nella chiefa d'Ognisantj uno Santo Cristofano allato
alla porta et apressouj una Nunziata et in Santo Gallo nel 5
primo chioflro una Piata molto bella (et) nelle Campora
fuori di Firenze.

3. Nella chiesa delli Herminj uno Santo Cosimo et Santo
Damiano; sono guastj.

4. 5. In Roma in Santa Maria Aracelj. In Santo Joanni io

la storia d'uno papa in più quadri.

6. Al Ponte a Romitj in Valdamo uno tabernacolo.

Taddeo Gaddi.

7. Taddeo Gaddj, ilquale dipinse nella Mercatantia dj
Firenze sopra il banco, nelquale luogo disse essere discepolo
di Giotto il gran' maestro , dipinse nella chiesa di Santa i5
Croce circa al mezo la chiesa il miraculo del fanciullo resus-

8. citato. Doue è la figura di Dante Alinghierj, doue sono
tre figure al naturale insieme; et la sua è quella del mezo.

9. 10. Sono ritte. Sopra l'uscio della sagrestia (dipinse) Cristo
quando disputaua. 20

11. Il tabernacolo a testa alla uia del Crocifisso (doue }
Cristo) esposto di croce.

12. Uno archetto nel chioflro di Santo Spirito, quando
Cristo è uenduto, et in detto sopra la porta, che uà nel
refettorio, uno crocifisso. 25

13. In Santa Maria Nouella uno Santo Girolamo a capo
alla sua sepoltura.

14. A Pisa in campo santo molte historie di Job.

15. In Santa f (Croce) la cappella de Baroncellj.

Petrei. 9

Giottino.

j. Giottino, disciepolo di Giotto et per fama fuo figliuolo,

infra l'altre cose dipinse il tabernacolo in fuUa piaza di Santo
Spirito di Firenze et nel primo chiostro tre archetti.

2. Nella chiefa d'Ognisanti al lato alla porta uno Santo
Criflofano et una Nuntiata et a mano fmistra uno Santo 5
Giorgio et in Santo Gallo nel primo chiostro una Pietà molto
bella et alle Campora più fiure.

3. Negli Ermini uno Santo Cosimo et uno Santo Damiano,
che sono N guasti;

et in Roma in Santa Maria Araceli et in Santo Jannj 10
la storia di uno papa im più quadri.

4. Al Ponte al Romito inValdamo dipinse uno tabernacolo.

Taddeo Gaddi.

5. Taddeo Gaddi dipigniendo nella Mercanzia, disse efsere
stato disciepolo di Giotto; et dipinse nella chiesa di Santa

f (Croce) circha al mezzo della chiesa il miracolo del fan- 16
ciullo risucitato, doue è la fiura di Dante Aldinghieri, che
ui sono tre figure al naturale insieme;

et imo archetto nel chiostro di Santo Spirito, quando
Chriflo è uenduto, et in detto sopra la porta, che uà nel
chiostro, uno crocififso et una Nostra Donna et Santo Giouanni; 20

et in Santa Maria Nouella uno Santo Girolamo a capo
alla sepoltura sua.

6. A Pisa in campo santo molte historie di Job

et in Santa f (Croce) la cappella de Baroncielli.

1 Strozziaims.

Agnolo Gaddi.

1. Agnolo Gaddj dipinse la cappella grande di Santa
j (Croce) et un' altra cappella in detta chiefa et nel refettorio.

2. In Santo Jacopo tra le Fosse quando Cristo resuscita
Lazero.

3. A Prato la cappella, doue è posta la Cintola. 5

Gaddo Gaddi

4. 5. Gaddo ancora dipinse più cofe. Et dettj Gaddj hanno

in cafa più pitture di sua mano et dj Agnolo et di Taddeo.

Stefano Fiorentino.

6. Stephano, detto lo Scimmia, che dalla natura espresse
qualunche cosa uolse, fu diligentissimo maeflro.

7. Dipinse in Santo Spirito la transfìguratione di Cristo iq
allato air arco, fatto da Antonio da Vinegia, de cinque panj
et dua pescj.

8. Dipinse in campo santo di Pisa l'assumptione dj
Nostra Donna.

9. Diceuasi, che esso era parente di Giotto. 15

Buonamico Buffalmacco.

10. Buonamico, detto Buffalmacco, insieme con Bruno, suo
compagno, et Calandrino, del quale traheuano assaj piacere,
come mostra il Boccaccio nella nouella di Niccolo Comacchinj.

11. Costoro dipinsono la chiesa di Faenza, doue stanno le
moniche ; et perche intesano , che esse haueuano uemaccia 20
molto buona et a loro dando nino assaj feriale, feciono pen-
siero, come la potessino asaggiare, et dipinsono figure smorte.

12.11 perche il castaido gli domando della cagione, alquale
risposono , che ben si poteuano fare più colorite , se con
13. qualche nino buono si spruzassino qualche uolta. H perche 25

Petreì. 1 \

Agnolo Gaddi.

1. Agnolo Gaddi dipinse la cappella grande di Santa
f (Croce) et una altra cappella in decta chiesa et nel
refettorio.

2. In Santo Jacopo tra Fossi quando Cristo risucito Lazero
et a Prato la cappella, doue è posto la cintura di Nostra Donna. 5

Gaddo Gaddi.

3. 4. Gaddo anchora dinpinse più cose. Et detti Gaddi

anno in casa più pitture di sua mano et di Agnolo et di Taddeo.

Stefano Fiorentino.

5. Stefano, detto lo Scimmia, che dalla natura exprefse
qualunche cosa uolesse, fu diligientissirho maeflro.

6. Dipinse in Santo Spirito la transfiguratione di Cristo io
allato al' archo, fatto da Antonio da Vinegia, de cinque pani

e dua pescj.

7. In campo sancto di Pisa dipinse la absuntione di
Noflra Donna.

8. Et intesi, lui essere difcieso di Giotto. i5

Buonamico Buffalmacco.

9. Buonamicho, detto Buffalmacho, insieme con Bruno et
Capardino (Calandrino), sua compagni, dipinsono la chiesa
di Faenza, doue danno le monache; doue intesono, che
quelle haueuono uernaccia molto buona, et feciono disegnio,
come potessino afsaggiarla, et cominciomo a dipigniere le 20

10. fiure fcolorite. Et addimandati dal castaido , perche cosi le
fadessino, rispuosono, che bene fi farebbono colorite, fé
qualche uolta fi fpruzafsino la bocha con qualche buono
uino; onde il caflaldo comincio a dare loro alle uolte di

11. decta uernaccia, et alle fiure tomo il colore in uiso. Usauono 25

\ 2 Strozzianus.

il castaido [re]fece dare di detta uemaccia, et loro comin-
ciorono a colorirle; et in tal modo n' hebbono più uolte.

1. Et perche a loro era dato al mangiare spesso agrumj, come
sono agli et cipolle, essi faceuano le figure, che uolgeuano

2. le spalle et celauano la faccia. Furono domandati, perche 5
faceuano le figure in tal modo uolte, lequali non satisface-

3. uano loro. AUi quali essi risposono, che non s'amirassino,
perche cosi fussino uolte, conciosiache mangiando essi
maestri continue detti agli et cipolle, esse figure non piaceua
loro cotalj fiatj, et pero si uolgeuano, dimonstrando loro, che io
mentre che osseruassino tal uita, le figure sarebbono in tal

4. modo. Et cosi feciono, che a loro fu mutato uita, et le
figure si uoltorono.

5. Dipinsono in casa detto Niccolo Comacchinj in Camerata

et in molti altri luoghi, doue si ueggono moltj buoni trattj. 15

Andrea detto TOrcagna.

6. 7. Andrea di Cione, detto l'Orcagnia. Costuj dipinse la

cappella maggiore in Santa Maria Nouella, guasta dal Ghir-

8. landaio, della quale trasse molte belle cose. Dipinse la
cappella delli Strozi et flaj tauola in detta chiesa;

{et) l'inferno nella chiesa di Santa f (Croce) col paradiso, 20
nelquale ritrasse Guardj, messo del comune, con uno giglio in

9. su la berretta, perche lo pegnoro. Di questo Guardj ne
fono difcesi quellj d'Andrea di Lapo de Guardj.

10. Fece in marmo l'assumptione di Nostra Donna nel
tabernacolo di Orto Santo Michele, doue è la sua figura di 25
mezo rilieuo col uiso tondo et alquanta barba col capuccio
in capo, et scritto a piede nella cornice il nome suo, come
Giotto : „Costui fece".

11. Dilettossj di sonettj, de qualj alcunj sene truoua.

12. Reda de sua discendentj al nostro secolo uno Jacopo so

Petrei. 13

le monache anchora dare loro a mangiare afsai agli et cipolle,
et loro cominciomo a far le fiure, che uolgieuano le spalle,

1. ne si uedeua il dinanzi. Et dimandati, perche in tal' modo
le facieuano uolte, che alle monache non satiffacieuano niente,

2. [allj qualj] cosi rispuosono: „Non ui marauigliate di questo, s
perche le suore ci danno a mangiare tanti agli e cipolle, el
quale puzo tanto difpiacie a queste figure, che tutte ci uol-
tano la (liena, come uedete, per non sentire il nostro tristo

3. fiato". Et cosi fii cambiato loro ulta, et le fiure tornarono
ben fatte. io

4. Dipinsono in casa di Nicholo Comachini in Camerata
et in altri luoghi, doue si uede afsai buoni tratti.

5. Di cofloro fa mentione il Bochaccio.

Andrea detto TOrcagna.

6. Andrea di Cione, detto TOrgagnia, dipinse la cappella
maggiore di Santa Maria Nouella, che le guasto a nostri di i5

7. il Grillandaio et ne trafse di molte belle cose. Guardisi al

8. messo del comune. Dipinse la cappella delli Strozi et la
tauola in detta chiesa et lo inferno et messelo nello inferno.

f

9. Et euui dipinto il messo del comune con uno gilio in sulla
berretta, perche lo pegnioro. 20

10. Fecie di marmo la absuntione di Nostra Donna nel
tabernacolo d'Orsanmichele , doue è la sua fiura di mezo
rilieuo con uiso tondo e barba e capuccio in capo^ et a
piedi nella cornicie è fcritto il nome suo.

11. Dilettosi di comporre, et anchora fi truoua de sua fonetti. 25

12. Resta de sua disciendentj al nostro tempo Jacopo di

1 4 Strozziaous.

di Cione mereiaio nel corso degli Adimarj, et haueua la
casa nella uia de Corazaj uecchia.

Giovanni dal Ponte.

1. Giouannino da Santo Stephano a Ponte di Firenze.

2. Costui dipinse tre cappelle in Santa Trinità, cioè una degli
Schalj et una allato a essa et la terza dall' altro lato della 5
capella maggiore di Santo Pagolo ; et dipinse più altre cose.

Maso.

3. 4. Maso Fiorentino. Costuj infra Taltre sue pitture dipinse

il duca d'Athene et i suoi seguacj nella faccia della torre del
Podestà di Firenze.

Gherardo Stamina.

5. Gherardo , detto lo Stamina , dipinse nel Carmino la io

6. cappella di Santo Girolamo. Et perche gli era stato assai
tempo in Ispagna et in Francia, fene in detta cappella certi
uestiij al modo di dettj paesi.

7. Dipinse nell* acquisto di Pisa l'anno 1406 nella faccia
della Parte Guelfa dal lato di fuori Santo Dionigi et la 15
citta di Pisa alto sopra la scala.

8. Costui si disse essere huomo molto uirtuoso, in modo
che la minore uirtu, che si diceua essere in luj, era la pittura^

9. Sono e difcendentj detti queUi di Mariano di Gherardo
in Firenze et hanno a fare alla torre del' Ognogni di la 20
dall' Aparita et stanno a casa nella uia de Buonfantj, passato

il canto di uia Ghibellina.

Bicci di Lorenzo.

10. 11. El Bicci Fiorentino. Di costui si uede e martirj nella

chiesa del Carmino et nella compagnia de Martiri drieto a
Camaldolj fefj uno Santo Cristofano allato alla porta del 25

Petrei. ^ 15

Clone mereiaio nel corso degli Aldimari, et flaua ad casa
nella uia de Corazai, eoe nella uia Vechia.

Giovanni dal Ponte.

1. Giouannino da Santo Stefano a Ponte di Firenze di-

pinse tre cappelle in Santa Trinità, quella degli Scali et una
al lato et la terza dall' altro lato della cappella maggiore 5

2- di Santo Paolo. Anchora dipinse più altre cose.

Maso.

3. Alesso Baldouinetti (sic.) Fiorentino fra l'altre sipolture
G/V.) dipinse il duca di Athene et suoi seguaggi nella faccia
della torre del Podestà di Firenze.

Gherardo Stamina.

4. Gherardo , detto lo Stamina , dipinse nel Carmine la io
cappella di Santo Girolamo, et perche egli era flato afsai in
Francia et in Spagnia, ui achomodo ciertt uestiti alla usanza
di que paesi.

5. Dipinse alla auta di Pisa nel 1406 la facciata della Parte
Guelfa di fuorj, Santo Dionigi et la citta di Pisa allato sopra is
la scala.

6. Era costui molto uirtudioso, et la minore era la pittura.

7. Sono disciesi di lui quelli di Mariano di Gherardo et
anno a fare a torre del' Ogniogni di la dalla Apparita et
danno ad chasa nella uia de Buonfanti. 20

Bicci di Lorenzo.

8. Bicci Fiorentino dipinse e martiri nel Carmine et nella

compagnia de Martiri drieto a Candegli (Camaldoli) et uno
Santo Criflofano a lato alla porta del Martello di Santa

j^g Strozzianus.

Martello di Santa f (Croce) et la fana (faccia) allato di fuorj
et dentro nel chiostro.

1. La sala della casa uecchia de Medicj in uia Larga.

2. 12. apostolj, che sono in Santa Maria del Fiore, et i
santj a pie delle finestre delle cappelle. 5

3. La cappella de Martirj in San Marco, fatta per Neri

4. suo figliuolo, et una cappella in Ogni Santj de Lenzi. Dicono,
che Nerj suo figliuolo dipinse la cappella de Lenzi in
Ogni Santj.

Masaccio.

5. Masaccio fu optimo immitatore della natura, dj gran' io
rilieuo, uniuersale et buono componitore et puro, senza or-
nato, perche solo si dette all' immitatione del nero et rilieuo

6. di figure. Fu certo buono prospettiuo quanto huomo di
quelli tempi et di gran' facilità nel fare, sendo giouane,
perche mori d'annj uentisej a Roma^ dissesj di veneno. i5

7. Costui dipinse nel Carmine di Firenze nel chioilro della
porta, che entra in chiefa, una processione con grande arti-
ficio et in detta chiefa nel pilastro della cappella de Serragli

8. uno Santo Paulo con grande artifitio. Et nella cappella de
Brancaccj in detta chiesa una parte di essa, che infra l'altre 20
figure ui è uno, che triema, et dipinse altre cose.

9. Costuj era amato da Philippo di ser Brunellesco, el
grande architetto, perche lo uedeua d'ingegno perspicace; et

10. insegnollj molte cose dell' arte. Et quando esso Philippo
intese la sua morte , dimoflro , esserlj molesta , et co' suoj 25

11. domesticj usaua di dire: "Nos habbiano fatto una gran'
perdita"

12. Costuj dipinse in Santa Maria Nouella uno crocifisso,
cioè la Trinità et a piede la morte, molto bella, dietro al
pergamo. 30

Petrei. 17

•}• (Croce) et la faccia allato et nel chiostro di drento
de frati.

1. Et nella sala della casa uechia de Medici dipinse più
cose et dipinse dodici apostoli, che sono in Santa Maria
del Fiore, et più santi a pie della finestra della cappella de

2. Lenzi in Ogniesanti. Et Neri fuo fratello (figliuolo) dipinse
detta cappella de Lenzi in Ognisancti.

Masaccio e Masolino.

3. Masaccio fu ottimo inmitatore della natura, di gran
rilieuo, uniuersale et buono componitore, puro et senza or-
nato , perche solo si dette alla inmitazione del nero et del io

4. rilieuo delle fiure. Fu ualente quanto huomo di quelli tempi

5. et di grande facilita. Mori di anni 26 a Roma di ueleno.

6. Dipinse ne chiostri del Carmine di Firenze dalla porta,
che entra in chiesa, una procefsione con grande artifitio et
in chiesa nel pilastro della cappella de Serragli uno Santo 15
Piero con grande artifitio et nella cappella de Branchacci
in decta chiesa una parte di essa; et infra le altre cose
uno, che triema, et afsai altre opere.

7. Molto era amato costui da Filippo di fere Brunellescho
architettore mediante il suo ingiegnio perfpicacie ; et insegniolli 20

8. inolte cose della arte. Et quando intese la sua

9. morte, mostro, che afsai gli dolessi, diciendo sempre: „Noi
habbiano fatto ima grande perdita".

10. Dipinse in Santa Maria Nouella uno crocififso, eoe una
Trinità , che ha a piedi una Morte, molto bella , dirieto al 25
pergamo.

Frey, Antonio Billi. 2

18 Strozzianas.

Masolino.

1. 2. Masolino. Costuj dipinse infieme con Masaccio (la

cappella) de Brancaccj nel Cannine di Firenze.

3. Stette con Lorenzo di Bartoluccio Ghibertj a rinettare
le porte di bronzo di San Giouannj et massime e pannj, che
non ui sono [et] (e) meglio rinettj che i suoj. 5

4. Fece nel Carmine nel pilastro della cappella de Serragli
uno Santo Piero et dipinse in Pisa in più luoghj.

Don Lrorenzo Monaco.

5. 6. Frate Lorenzo, frate negli Agnolj di Firenze. Costuj

dipinse in detto luogo la tauola dell' altare maggiore in detta
chiefa, con grande ornamento lauorata, et molte altre cose io
in detta chiesa.

7. Et in Santa Trinità la cappella delli Ardinghellj, doue
sono le immagini di Dante et del Petrarca; la cappella de
Bartolinj in detta chiesa, doue è lo sponsalitio di Nostra Donna.

Fra Giovanni da Fiesole.

8. Frate Giouannj, detto da Fiesole, angelico et vezzoso i6

9. et denoto et (di uirtu) ornato molto. Dipinse con grandis-
sima facilita et in Firenze et a Roma et altroue; et infra
l'altre cose:

10. Il capitolo di Santo Marco et la tauola dell' altare
maggiore et più figure per la detta casa. 20

11. Et nella sagrestia di Santa Trinità la tauola, doue è
disposto (deposto) Cristo di croce.

12. Una tauola in San Gallo (Gilio), doue è dipinto il paradiso.

13. Una tauola nel Tempio, doue è Giesu morto et intomo
uno coro delle Marie. 85

14. Neil' ornamento, doue ftanno gli arientj, alla Nunziata
de Seruj figure picole.

Petrei. 19

j. Dipinse insieme con Masolino la cappella de Branchacci

nel Carmine.

2. Stette Masolino con Lorenzo Bartolucci a refsattar'
(rafsettare o rinettare) le porte di bronzo di Santo Giouanni
et panni, che non ci sono li meglio rinetti che sua. 5

3. Et im Pisa dipinse afsai cose.

Don Lorenzo Monaco.

4. Fra Lorenzo, frate negli Agnioli, dipinse la tauola dello
altare maggiore di decta chiesa et in Santa Trinità la cap-
pella delli Ardinghelli, doue fono le inmagini di Dante et
del Petrarcha, et la cappella de Bartolini in detta chiesa, io
doue dipinse lo sponsalitio di Nostra Donna.

Fra Giovanni da Fiesole.

5. Fra Giouanni, decto da Fiesole, angielicho, uezoso et

diuoto et di uirtu ornato molto, con grande facilita dipinse
in Firenze, in Roma et altroue;

et il capitolo di Santo Marcho di Firenze et la tauola i5
dello altare maggiore con più altre fiure nella decta chiesa

et nella fagrestia di Santa Trinità le tauole, doue è
diposto Cristo di f (croce);

una tauola in Santo Celio (Gilio) ^ doue è dipinto il
paradiso, 20

una tauola nel Tempio, doue è Jesu Cristo morto et
intomo uno choro delle Marie,

et nello ornamento, doue Hanno gli arienti, alla Nuntiata
cierte fiure pichole


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*L^, pouìre ci Fcxrcwei. Krcif:' fi cr^srir* a perdie
;o bi^Èto ìa Aiero, «m re^crtir:' Aitòe; et ì saoj
ci Rrenie per le jvird sercxsc* r^drcr i Aiercx. Costuj
u sa£7«sdji dì San XTràuo ^ M.cte. ss

Andrea dal CastagnoL

*l- Andremo da Casragivx JÙle^jj^tc* dà rìcvx*A> fancìiillo in

!=- Faenze. Alcnig dioonc^ tu lecito di ^cxiòxre le bestie; et

Petrei. 21

et nel munistero degli Agniolj uno inferno et paradiso.

1. In Roma [in] (una) cappella di papa Eugenio.

2. In Santa Maria Nouella traile tre porte del tramezo,

3. eoe del ponte, quando lui era giouanetto. Et in decta
chiesa, doue loro tengono le reliquie, fecie più ornamenti 5

et la tauola della cappella del palazo de Medici, intomo
alla quale dipinse in frescho Benozo.

4. Et in Santo Domenico da Fiesole, doue lui habitaua,
dipinse più tauole.

Lippo.

5. Lippo del Fino fu gientile maestro, per quanto patirno io
i tempi fuoi.

6. Dipinse in più luoghi e fra gli altri in Santo Antonio
della porta a Faenza allo spedale certi poueri et nel chiollro
la storia di Santo Antonio et la uisione, quando lui uidde
molti lacci nel mondo , apresso de quali erano disegniati is
huomini con diuersi appetiti ficondo dalli dimonij erano tirati.

7. Fecie una fìura di musaico inuetriata, la quale è al pre-
sente nella udientia della Parte Guelfa,

et in Santo Giouanni una floria di musaico di Santo
Francesco ad capo alla porta di mezo inuerso il battesimo. 20

Spinello Aretino.

8. Spinello di Forzore orafo, perche più tempo habito in

9. Arezo, era reputato Aretino. In Arezo (Firenze) dipinse la
sagreftia di Santo Miniato a Monte.

Andrea dal Castagno.

Aiidreino da Callagnio, allenato da piccholo in Firenze,

10. [et] fu leuato da guardare le bestie da uno maestro Fioren- 25

22 Strozzianus.

trouato da uno nostro dttadmo (come) disegnau ainsu le laflre,

1. lo condusse a Firenze. Costuj fu grande disegnatore et di
gran' rilieuo, amatore delle difficulta dell' arte, viuo et pronto
molto et assaj facile nel fare.

2. Dipinse in più luoghi, come fu ima faccia in Santo 5
Gilio di Firenze, che è (la prima) ; la seconda dietro all' al-
tare dipinse Alesso Baldouinettj, et (una) maeflro Dommenico
da Vinegia, il quale fu morto da detto Andreino con una
maza ferrata in sula teda per inuidia, per ilche non potè finire
detta facciata; et alla morte sua confesso detto homiddio. io

3. Nel chiostro delle Ossa di detta chiefa uno Santo Andrea
sopra uno ufcio.

4. Nel chiostro grande di Santa f (Croce) dipinse Cristo

5. alla colonna con più figure intomo. Nella detta chiefa alla
cappella de Caualcantj imo Santo Girolamo et uno Santo i5
Francesco.

6. Nella chiesa della Nunziata di Firenze nella cappella
di messer Orlando de Medicj 3 figure, tra le qualj è la
moglie di detto Andrea, et in un altra cappella di detta
chiesa uno Santo Girolamo et in un altra uno Santo Giù- 20
liano con l'historia sua.

7. In Santa Maria del Fiore la figura di Niccolo da To-
lentino a cauallo, stato capitano de Fiorentinj.

8. Nel muniflero degli Agnolj nel primo chiostro riscontro
alla porta del Martello uno crudfisso con altre figure. ^5

9. Nel refettorio di Santa Maria Nuoua uno cenaculo di
Cristo con gli apostolj, molto bello.

10. Sopra alla porta della chiesa di Santo Giuliano di
Firenze uno crocifìsso con Santo Giuliano con Maria, bellissimo.

11. Nella loggia della casa de Carduccj , hoggi de Pandol- so

fìnj moltj huominj famosj.
12

Alla Scarperia nel palagio del Vicario sopra la porta
una Carità ignuda, cosa per escellenza.

Petrei. 23

tino, che lo trouo, che dìsegniaua una pecora in fu una
1. lailruccia, et lo condusse a Firenze. Fu costui grande di-
segniatore e di grande rilieuo et amatore delle difficulta
della arte.
2. 3. Dipinse im più luoghi : Come fu (ujm. facciata in Santo 5

Gillo in Firenze ; et drieto allo altare maggiore dipinse (una)
Alesso Baldouinetti , et ui^o (una) Domenicho da Vinegia,
elquale fu morto da detto Andreino con una maza ferrata
in sulla testa per inuidia, et pero non potette finire detta
facciata; et alla morte confesso detto omicidio. 10

4. Fece nel chiostro delle Ossa di Santa Maria Nuoua
uno Santo Andrea feparato con (sopra) uno ufcio

et nel chiostro grande di Santa f (Croce) uno Cristo
alla colonna con più fìure intomo et in decta chiesa nella
cappella de Caualcanti uno Santo Girolamo et uno Santo 15
Francesco

et nella Nuntiata di Firenze nella cappella di messer
Orlando de Medici tre fiure, infra le quali ui è la moglie
di decto maestro Andreino, et in un altra cappella in decta
chiesa uno Santo Giouanni (Girolamo) et in un altra uno 20
Santo Gregorio (Giuliano) con la lloria sua

et in Santa Maria del Fiore la fìura di Nicholo da
Tolentino a cauallo, stato capitano de Fiorentini di fuori.

5. Dipinse nel muniflero degli Agnioli nel primo chiostro
rincontro alla porta del Martello uno crocififso con molte fiure 25

et nel refettorio di Santa Maria Nouella (Nuoua) uno
cenacolo di Cristo con li apostoli, opera bella,

et una bella pittura alla porta della chiesa di Santo Giuliano
et nella loggia de Carducci a Sofiano, che oggi è decta
casa de Fandolfini, uno crucififso et uno Santo Girolamo (Giù- so
liano) et Maria, opera excellentissima.

6. Alla Scarperia sopra la porta (del palagio) del Vicario
(dipinse) una Carità igniuda, certo bellissima.

- 24 -

 

1." Dipinse nella faccia del palagio del Podestà di Firenze

più huominj cittadinj , statj confinati per lo stato , a uso dj

2. impiccatj per diligione. Il perche acquisto il cognome detto
Andreino degli Impiccatj.

Paolo Uccelli

3. ,4- Pagolo Vccello Fiorentino. Costuj fu buono componi- 5

tore et vario, gran maestro di annimalj et di paesi, artificioso
negli scorcj, perche intese bene la prospettiua.

5. Fece nel primo chiostro di Santa Maria Nouella una
storia: quando Dio plasmo Adamo et Eua, et come furono

6. cacciati del paradiso delle delitie. Et un altra storia del io
diluuio, doue fono cose molto belle.

7. In Santa Maria del Fiore la figura di messèr Giouannj
Aguto, ingenuo (Inglese^) capitano de Fiorentinj, a cauallo
di uerde terra.

8. Fece dua figure nella faccia del munillero di Baldaccio.

9. Sopra la porta di Santo Tommaso di Firenze Cristo et i5
Santo Tommaso.

10. Dipinse negli Agnolj nel chiostro dell' orto grande di
uerde terra molte figure, con grand' artifitio et assaj lodate.

11. Dipinse nel chiostro di San Miniato a Monte ancora
di uerde terra, ma non molto stimata. 20

12. Fece più storie in panni et in altij luoghi, assaj com-
mendate.

Fra Filippo Lippi.

13.14. Frate Philippo Fiorentino. Costuj fu gratioso di ornato
15. et artifitioso sopra modo. Valse molto nelle compositionj
et uarieta , nel colorire , nel rilieuo , negli omamentj d'ogni 25
sorte, massime o immitatj dal uero o fittj — — —

Petrei. 25

1. Dipinse nella faccia del palagio del Podestà di Firenze
più cittadini, flati confinati per lo stato, per dilegione a uso
di impichati; et da indi in poi fu cogniominato maestro
Andreino deUi Impichati.

Paolo Uccelli.

2. Paulo Ucciello fu buono compositore et uario, grande 5

3. maestro di animali et di paesi. Fu artificioso nelli fcorci
et intese molto bene la prospettiua.

4. Fecie nel primo chiostro di Santa Maria Nouella ima
(loria, quando Dio plasmo Adamo et Eua, et come loro
furono cacciati del paradiso delle delitie , et una lloria del io
diluuio, cose bellissime.

5. In Santa Maria del Fiore la fiura di messer Giouanni
Aguto, capitano Inghilese ad cauallo de Fiorentini, di
verde terra.

6. Fecie dua fiure nella faccia del munistero di Annalena i5
et sopra la porta di Santo Tommafo di Firenze Cristo et

Santo Tommaso.

7. Dipinse negli Agnioli nel chiollro dellato {deW orto)
grande di uerde terra di molte figure, afsai lodate.

8. Dipinse anchora nel chiostro di Santo Miniato a Monte 20
di uerde terra.

9. Fecie più llorie in panni et in altri luoghi, tutte belle.

Fra Filippo Lippi.

10.11. Fra Filippo Fiorentino fu artifitioso sopra modo. Valse

molto nelle compositioni et uarieta, nel colorire, nel rilieuo,
nello ornamento d'ogni sorte et inmitatore del uero. 25

12. Dipinse una tauola nel nouitiato di Santa f (Croce).

13. Anchora in Firenze et di fuori di molte cose
et la cappella maggiore della pieue di Prato

26

- 27 -

et in Santo Ambruogio dì Firenze una tauola allo altare
grande, honoratifsima et gratiosa.

1. Fede una tauola in Santo Spirito nella cappella de
Barbadori

et una tauola nella cappella degli operaj di Santo 5
Lorenzo.

2. Una predella alla Nuntiata di Santa f {Crocè),

3. Nel palazo de Mèdici una tauola, la quale è oggi nel
palazo di Signori, che ui si meffe, quando loro fumo fatti
rubegli. 10

4. La tauola dello altare maggiore delle Murate, doue è
Santo Bernardo, che ha legato il dianolo;

et una tauoletta, doue è il presepio, in Annalena.

Giuliano di Arrigo, detto il Pesello, e Francesco di

Stefano, detto il Pesellino.

5. Pisello ualse sopra gli altri negli animali, et se ne uede
molti in grande perfectione; et infra gli altri nella cafa de 15
Medici uno lione a una grata et in casa Pierfrancesco de
Medici una fpalliera di animali, molto bella,

et una tauola in Santo }acopo di Pifloia et molte altre
fìure et tauole.

6. Lascio uno allieuo, detto Pisellino, eoe Francesco, detto 20
Pisellino, elquale lo seguito in cose pichole.

Piero del Pollaiuolo.

7. Piero del Pollaiuolo fecie uno Santo Crillofano a Santo
Miniato fra le Torri, che fu disegnio di Antonio suo fratello,

et una tauola di Santo Bastiano a Santa Maria de'
Semi, doue ritrafse Gino di Lodouico Capponi, 25

et una tauola nella cappella del reuerendissimo {cardi-
nale) di Portogallo a Santo Miniato a Monte.

 

 -29-

1. Et delle Virtù sie (set) fi uede in una fpalliera in sala
della Mercantia, et in Roma fecie più opere exciellenti.

 

Sandro Botticelli

 

2. Sandro di Botticello fu diciepolo di fra Filippo.

3. Fece da giouanetto nella Mercantia una Forteza 5
bellissima.

4. Una tauola in Santo Marcho allato alla porta della
chiesa a mano siniflra

et uno Santo Agostino in Ognisancti nel pilastro del
coro dinanzi. io

5. Una tauola in . Santo Spirito di Santo Giouanni.

6. In Santo Bemaba una tauola di Nostra Donna et Santa
Catherina.

7. Una tauola nelle Conuertite.

8. Una tauola in Santa Maria Nouella alla porta del mezo. i5
9- Più femmine igniude, belle più che alchuno altro.

10. Et a Roma nella cappella di Sisto III (/y).

11. Fecie più quadri di cose pichole et infra Taltre uno
Santo Girolamo.

Alesso Baldovinetti.

12. Alesso Baldouinetti dipinse la tauola dello altare mag- 20
giore di Santa Trinità et la detta cappella.

13. Dipinse la faccia in Santo Gilio drieto al' altare maggiore.

14. Dipinse in frescho drieto alla Nuntiata nel chiostro.

15. Dichiaro (Rischiaro) il musaico in Santo Giouanni, doue
fu fatto architettore (La CeccAa, che) fece imo ordingho, molto «5
bello et facile, che si pensa hauefsi il disegnio da Bernardo
Galluzi, che anchora fi uede nella Sapientia, che è fìurata
per tutta la cappella.

 

-30 -

 

Filippo di ser Brunellesco.

 

(le porte — le qualj dipoi fumo date a fare a Lorenzo

di Bartoluccio per la summessione, che esso) uso uerso e cittadinj

1. , la qual cosa Filippo fare non uolse maj. Non dimeno
detto Filippo non si potè contenere che non lauorassj in
su dette porte, come et feciono et Donato et Luca della
Robbia et Antonio del PoUaiuolo, perche se cosi non fussi
seguito, era impossibile, che si conducessino a perfectione.

2. Et conoscionsi tra gl'intendentj le maniere di tutte le figure
et maestri distincte, perche in esse è grande uarieta et artifitio.

1

Petrei. 31

Di Pippo di fere Brunellescho.

i. Pippo di fere Brunellescho, ciptadino Fiorentino, fu

dotto in scrittura facra; et soleua dire maestro Pagolo aflrolago,

2. che udendolo parlare, gli pareua Santo Pagolo. Fu

3. arìsmetrìcho et geometra. Ritrouo la prospettiua, fiata più

4. tempo fmarrita. Era iludioso delle opere di Dante et benissimo 5
le intendeua.

5. Truouo il modo di uoltare la cupola di Firenze fenza
armatura, fiata più anni imperfetta, per non trouare chi
uolessi o sapessi uoltarla; et erasi in Firenze quasi fatta

6. resolutione di riempire et fare il gietto di terra. Hebbe io

7. per compagnio Lorenzo Bartolucci. Ma quando furono in
sul uoltarla, fingiendosi Pippo hauere male, et non potendo
o sapendo detto Lorenzo fare senza Pippo, Pippo gli mando
a dire, che farebbe ben lui senza Lorenzo ; et cosi gli ufitiali
gli dettono tutto il carico et leuomo Lorenzo , alquale allogomo 15
le porte di bronzo di Santo Giouanni.

8. Fecie tutti gli finimenti et modello {modeglt), che alla
perfectione di tale opera erano necefsarii, et gli lascio nella
Opera, che per mala cura (j^«^) parte guasti et parte perduti.

9. Fecie il modello della lanterna, a concorrentia delquale 20
sino a una donna ebbe ardire di fare un altro modello;
doue fu ucciellato da certi maestri, che non uedeuano la
salita, la quale lui scoperse loro drento a uno pilastro.

10. Valse afsai nella fcultura, come fi uede nel modello
di bronzo, che lui fecie per le porte di Santo Giouanni ; il 25
quale modello è oggi nel dossale della sagrestia di Santo
Lorenzo; anchora che poi fumo allogate a Lorenzo Bartolucci ouero Ghiberti, anchora che sopra ui lauorafsino detto
Filippo, Donatello, Luca della Robbia et Antonio del
Pollaiuolo. 30

32 Strozzianus.

1. Fece una Santa Maria Magdalena, posta nella chiesa
di Santo Spirito, la quale arse, quando la chiesa {arsi), cosa
eccellentissima senza comparitione a quelle che sono in Santo
Giouannj di mano di Donato.

2. Vedesi in Santa Maria Nouella il crocifisso dj rilieuo 5
da non equiparario all' altra figura, fatta a gara con Donato,

il quale n' haueua fatto un' altro, hoggi in Santa Croce.

3. Furono allogate a luj et a Donato insieme due figure
di marmo, che sono nellj pilastrj d' Orto Santo Michele, cioè

la figura di Santo Piero et quella di Santo Marco , opere 10
molto degne.

4. Fece in prospettiua la chiesa et la piaza di Santo Gallo
(Giouanni) et il palagio de Priorj.

5. Fece il modello della chiesa di Santo Spirito, opera
eccellente, benché non fussi seguito interamente l'ordine suo ne 15
nelle porte ne ne ricignimentj di fuorj, che s' haueua a
dimostrare, nel modo che esso era dentro, ne negli altarj
delle cappelle, che haueuano a essere dallato dinanzj, et
uolgere il prete el uolto alla chiesa a dire la messa, con-

^- trarij, come sono al presente. Ne etiam nella cupola, perche si ao
sono alzati troppo ne pilastrj et ne capiteli] delle colonne
et nel ricignimento disopra, in modo che successine la cu-
pola uiene a essere uscita della sua ragione et proportione;
per la qual cosa è detto edifitio indebilito et è per rouinare
gran tempo prima che esso non harebbe fatto. 25

7. Ancora fece il modello della chiesa di Santo Lorenzo
di Firenze; benché ancora non fussi seguito interamente
il suo disegno, nondimeno è uno corpo molto bello; et
etiam la sagrestia prima.

8. Simile fece il modello del capitolo de Pazi nel chiostro so
di Santa Crocè,

9. El modello della casa de Busini, fatta per 2 fratellj.

10. Et il modello della casa et facciata et loggia degli

Petrei. 33

1. Fede una Santa Maria Magdalena in Santo Spirito,
che ardendo quella chiesa, andò male, a gara con una, che
è in Santo Giouanni di Donatello.

2. Fede il crocifisso di Santa Maria Nouella a gara con
Donatello, che ne haueua fatto un altro in Santa f (Croci), 5

3. Furono allogate allui et a Donatello due figure di marmo,
che sono ne pilastri di Orsanmichele , eoe quella di Santo
Piero et di Santo Marcho, opere degnie. io

4. Fede in prospettiua la chiesa et la piaza di Santo
Giouanni et il palagio de Signorj.

5. Fecie il modello della chiesa di Santo Spirito, opera
exciellente, benché non fu feguito interamente lo ordine suo is
ne nelle porte ne nel ricidimento {ricigjiiementó) di fuori, che

si haueua a dimostrare, nel modo che esso era drento, (ne) nelli
altari delle cappelle, che haueuono a essere dal lato dinanzi,
et uolgiere il prete il uolto alla chiesa al dire la messa,

6. contrarii apunto a quel che sono al presente. Ne anchora 20
(«^/)la sua cupola non anno seguito lo ordine suo, che si sono
alzati troppo ne pilastri et capitelli delle colonne et nel
riagiugnimento (ricigniementó) disopra, in modo che la detta
cupola uiene a essere uscita della uera ragione et proportione
sua, et detto edifitio uiene tutto a essere più debole et porta 25
pericolo di non rouinare prima gran tempo che non sarebbe
fatto; et anchora per un altro errore, fattoui da imulatori,
di uno archo, che si posa in sul falso.

7. Anchora fecie il modello della chiesa di Santo Lorenzo;
benché anchora quiui non fu exeguito interamente il suo disegnio, so
nondimeno è uno corpo molto bello \ et cosi la sagrestia uechia.

8. Simile fecie il modello del capitolo de Pazi nel chiostro
di Santa f (Croce)

Frey, Antonio Billi. 3

34 Strozzianus.

Innocentj, la quale fu fatta senza armadura, nel qual modo

1. si è osseruato per moltj. Et a detto {Eccetto) che è uno ridgnimento, fatto per ordine di Francesco della Luna, che è falso
et non a proposito et senza architettura, perche Filippo si
trouaua in detto tempo a Milano a seruigi di Filippo Maria 5
duca per il modello d' una forteza; et alla sua tornata uidde,
detta facciata essere uscito con uno ricignimento fuori del
modello, stato seguito per ordine di Francesco della Luna,

2. il quale haueua opinione d'architettura. Et dimandato Filippo,
perche hauessi fatto tal cosa, rispose hauerlo tratto della io

3. chiesa di Santo Giouannj. Il perche Philippo gli disse cosj:

4. „Uno errore era in detto edifitio, et tu T haj preso et con-
seruatolo".

5. Fece il modello della forteza di Vicopisano et quello
del porto di Peserò et a Milano altre cose. i5

6. Et ufaua di dire, che se cento modellj di chiese o altrj
edifìcij hauessj a fare, tuttj uariatj gli farebbe et differentj.

7. Fece uno modello della casa o palazo di Cosimo de
Medicj, laquale haueua a essere situata in sulla piaza di
San Lorenzo riscontro alla chiefa -, et doue al presente è il 20
palagio, haueua a essere piaza; edifitio forse non al presente

8. sopra la terra da uedersj. Ma Cosimo parendogli troppo
grande et suntuosa impresa, la lascio indietro; il che Filippo,
ilquale haueua in esso messo tutto il suo ingegno, per sdegno

9. lo spezo. Perche mentre che lo componeua, usaua dire, che 25
a sua dj haueua desiderato di fare una casa et erasj abattuto a uno, che la uoleua et poteua fare; il perche si dice,
che mai fu uisto tanto allegro quanto nel tempo che lo

10. fabbricaua. Dissesj, Cosimo essersj pentito di non hauere
seguito tal disegno , et che non gli panie parlare maj a so
huomo di maggiore intelligenza, ma molto di se medesimo.

11. Hebbe uno suo discepolo, quale teneua in casa, da
Buggiano, alquale fé fare l'acquaio di marmo, che è nella

Petrei. 35

et il modello della casa de Busini.

1. Fede anchora il modello della casa et facciata della
loggia delli Jmiocieriti, la quale fecie senza armadura \ el qual
modo fu anchora obseruato per molti, excepto de uno reg-
gimento {ricigniementó) y fatto per ordine di Francesco della 5

2. Luna, che è falso et fuori architettura. Perche Filippo in
detto tempo si trouaua a Milano a seruitij di Filippomaria
duca per il modello della forteza et alla tornata sua uisto
detto errore, lo uoleua rouinare, ma da i ministri con dolci
parole non fu lasciato \ et cosi uidde , detta facciata essere io
uscita fuori del modello con uno reggimento {ricigniementó),
stato fatto per ordine di decto Francesco, che haueua oppinione

3. di architettura. Et domandandolo Filippo, perche
hauefse fatto tal cosa, rispuose hauerlo tolto della chiesa

4. di Santo Giouanni, al che Filippo difse: „Uno solo errore i5
era in decto edifitio, et tu hai tolto a obseruarselo".

5. Fecie il modello della forteza di Vico Pisano et quella
del porto di Peserò et a Milano afsai cose.

6. Et usaua di dire, che se dento modelli di chiese o di
altri edifitii hauessi affare, tutti li farebbe uariati. 20

7. Fecie uno modello della casa ouero palazo di Cosimo
de Medici, laquale haueua a essere situata in fuUa piaza di
Santo Lorenzo, che la porta del palazo si riscontrafse con
la porta di Santo Lorenzo, edifitio forse, che pochi ne sarebbe sopra la terra oggi, fé si seguitaua l'ordine di decto 25

8. Filippo. Ma parendo a Cosimo troppo sumptuosa fpesa,
lascio decto ordine indrieto, ancora che poi fé ne pentissi

9. fortemente. Perche Filippo hauendo messo in quello tutto
il suo ingiegno, per fdegnio lo spezo, diciendo, che sempre

a sua di haueua desiderato di fare una opera rara , et li 30
pareua efsersi abattuto a uno, che la uoleua et poteua farla.

10. Et fi dicie, che mai fu uisto tanto allegro, quanto nel tempo

11. che fabricaua decto modello. Cosimo fi penti fortemente

36 Strozzianus.

sagrestia di Santa Liparata, con quelli bambinj in detto
lauoro che gettano acqua.

1. Ancora fece la testa di detto Filippo, che è in Santa

2. Liparata. Ancora fece l'acquaio di pietra della sagrestia
uecchia. 5

3. Fece detto Filippo più disegni et modellj a signorj et
intra gli altij a Filippo Maria di Milano di forteze, ilquale
fece forza con ogni premio di ritenerlo apresso luj, et al
signore di Pesaro del porto et a moltj altrj di case et altrj
edifitij {et) il modello degli Agnolj, non finito. io

Petrei. 37

di non hauere eseguitolo et dicieua, che non li panie mai
parlare a huomo di maggiore intelligentia, et molto di se
flesso si dolse.

1. Hebbe uno suo discepolo, quale teneua in casa, detto

il Buggiano, alquale fede fare lo acquaio di marmo della 5
sagrestia di Santa Reparata con quelli bambinj che giettano

2. acqua. Anchora fede la testa di decto Filippo, che è in
Santa Reparata, et fede uno acquaio di pietra in detta
sagrestia.

3. Detto Filippo fecie anchora più disegni et modelli a io
uarij signori: infra gli altri a Filippomaria , duca di Milano,
della forteza; et decto duca fecie ogni opera con ogni
premio di ritenerlo ad presso di se.

4. Fecie il modello al signor di Peserò del porto et a
molti altri di case et uarij edifitij et il disegnio del conuento i5
degli Agnioli.

3g Strozzianus.

Donatello.

1. Donato Fiorentino, detto Donatello, scultore, da essere
connumerato fra gli antichj , mirabile in compositione et in
uarietà, pronto et con grande uiuadtà et nell' ordine et nel
situare delle figure, lequalj tutte appaiono in moto, fu grande
immitatore degli antichj et dj perspettiue intese assaj bene. 5

2. Fece moltissime opere et in Firenze et altroue:

3. Nel pilastro di Orto San Michele la figura di Santo

4. Giorgio con gran' uiuacità et pronteza. El {e 'l?) tabemaculo
in dettj pilastri riscontro alla chiesa di San Michele, doue
poi fu messo le figure di bronzo di Giesu Cristo et di San io

5. Tommaso di mano dj Andrea del Verrocchio. Le figure di
San Marco et di Santo Piero a dettj pilastij, benché fussino
allogate a luj insieme con Filippo di ser Brunellesco.

6. Nella faccia di Santa Maria del Fiore Santo Giouannj
Euangelista nel tabemaculo allato alla porta di mezo , in i5
ogni sua parte perfetta, et forse poche uolte dagli occhj

7. nostri simile si uedde. La figura di Daniello in detta faccia

8. intra dua colonne, assaj bella. Duo figure nel campanile
di detta chiefa dallato della piaza: ima, ritratta al naturale,
(è) Giouannj dj Barduccio Cherichinj , et l'altra Francesco 20
Soderinj giouane, allato Tuna air altra, et è dallato della
Canonnica.

9. La figura della Judetta di bronzo, alpresente alla loggia

10. de nostri Signorj. La figura di Dauith di bronzo, laquale è
alpresente nel cortile del palazo di dettj Signoij. 25

11. Una testa et il collo d'uno cauallo di molta grandeza.

12. È opera molto degna, fatta per finire il resto del cauallo, sul
quale è l'immagine del re Alphonso di Ragona et Sicilia,
Napolj et altij reamj; laquale è hoggi in Napoli in casa
del conte dj Mathalona de Caraffi. 3o

Petrei.. 39

Donatello.

1. Donato Fiorentino, decto Donatello, fcultore, da efser
numerato tra li antichi, mirabile cierto in compositione et
in uarieta, pronto et con grande uiuacita nello ordine e nel
situare le fiure, lequali tutte paiono in moto, fi^ grande
inmitatore degli antichi et di prospettiue. 6

2. Fede moltissime opere in Firenze et altroue.

3. Et infra le altre nel pilastro di Orto San Michele la

4. fìura di Santo Giorgio con grande uiuacita. Fede il taber-
nacolo in detti pilastri rincontro alla chiesa di Santo Michele,
doue poi fu messo la figura di bronzo di Yesu Cristo et di io
Santo Tommafo, di mano di Andrea del Verrocchio; et fede
le figure di Santo Marcho et di Santo Pietro in detti pilastri,
benché le fussino allogate allui insieme con Filippo Brunel-
leschi.

5. Alla facciata di Santa Maria del Fiore fecie Santo i6
Giouanni Euangelista allato alla porta di mezo, in ogni sua
parte perfetto, et forse poche uolte dagli occhi nostri fimili

6. ftatue fi uedano. La fiura di Donatello {Daniello) in decta
faccia è infra dua colonne, molto bella; et due fiure nel
campanile di decta chiefa verso la piaza, che {ch^^) una ritratta 20
al naturale, che è Giouanni di Duccio Ruchini (Cherichini)^
et l'altra Francesco Soderinj giouane, allato Tuna a l'altra.

7. Fecie anchora la Juditta di bronzo, che è nella loggia
di piaza de nostri Signori, et la fiura di bronzo di Dauitte,
laquale è nel cortile del palazo dei decti noftri Signorj. 25

8. Fecie una testa col collo di uno cauallo di molta gran-
deza, opera molta degnia, con il resto del cauallo, in fui
quale è la inmagine del re Alfonso di Aragona, Sicilia, Na-
poli et di altri reamj \ la quale è in Napoli nel palazo del
conte di Matalona de Caraffi. 30

40 Strozzianus,

1. La figura di Santa Maria Madalena, alpresente nella
chiesa di San Giouanni di Firenze.

2. Uno uaso di granito con omamentj di marmo nella
casa ouero palazo de Medicj, gittante aqua.

3. Uno altro uaso con simile nel orto de Pazi, molto 5
bello, che fa[nno] fonte.

4. Nella sagrestia di Santo Lorenzo uno vaso da lauare
le manj, opera molto bella, et il falcone et altrj omamentj

5. intomo di mano d'Andrea del Vecchio {Verr occhio). Le
porte di bronzo in detta sagrestia, benché non habbino io
gioita gratia, et dua pergami di bronzo in detta chiesa, non
fìnitj, et quattro uangelistj di terra in detta chiefa in sula
cornice della croce di detta chiesa, bozatj^ haueuano afarsi
di bronzo o di marmo,

6. La Nuntiata nella chiesa di Santa Croce e '1 tabernacolo i5
alla cappella de Caualcantj con suoj omamentj begli.

7. Più tede et figure et massime in casa di Lorenzo della
Stufa, molto pronte.

8. Uno cmcifisso a meza la chiesa di Santa f {Croce)
di rilieuo. so

9. Gli omamentj dell* organo della sagrestia uecchia, cioè

10. del minore organo, di marmo di Santa Maria del Fiore. Le-
qualj figure sono abozate et non finite, nondimeno di terra
appaiono assaj et rilieuano in- apparenza, più che non fanno
le figure dell' organo maggiore , che sono finite con molta 25
diligenza et di terra non appaiono tanto, che sono di mano
di Luca della Robbia.

11. Tolse a fare a Sanesj una porta di bronzo et fece il

12. disegno molto bello et le forme per gittarlo. Ma capitan-
douj uno Bemardetto orafo, detto di Mona Papera, Fioren- 3o
tino, assaj intendente et suo domestico, et andandolo a uici-
tare, che tomaua da Roma, et ueduto ordinata tanto bella opera,
lo riprese assaj, che e Sanesj potessero gloriare di tanta degna

Petrei. 41

1. Fede la fìura di Santa Maria Magdalena, posta in
Santo Giouanni di Firenze,

et uno vaso di granito con lineamenti {ornamenti) di
marmo, posto nella casa de Medici, che gitta acqua.

2. Uno altro i^aso con fimili ornamenti, che fa fónte, molto 5
bello, nell' orto de Pazi.

3. Nella sagredia di Santo Lorenzo lino vaso da lauare
le mani, opera molto bella, con uno falchone et altri orna-
menti intpmo, {che) sono di mano di Andrea del Verrocchio.

4. Le porte di bronzo in decta sagrestia, anchora che non hab- io
bino molla gratia, et 2 pergami, non finiti, et quatro euan-
gielisti di terra in sulla comicie di decta chiesa dalle sa-
grestie, abozati, che anno a farsi di bronzo o di marmo.

5. La Nuntiata nella chiesa di Santa f {Croce) et il taberna-
colo della cappella de Caualcanti con sua ornamenti bellissimj. 15

6. Più teste et fìure et maximo in casa Lorenzo della
Stufa, molto pronte,

et uno crocifisso a meza la chiesa di Santa f {Croce)
di rilieuo

et gli ornamenti dello organo della sagreflia uecchia, 20
eoe del minore organo di marmo di Santa Maria del Fiore.

7. Lequali fìure sono abozate et non finite, nondimeno di terra
paiono afsaj et rilieuano in apparenza, più che non fanno
le figure dello organo maggiore, che sono finite con molta
diligientia, et sono di mano di Luca della Robbia. .25

8. Tolse a fare a Siena una porta di bronzo et fecie il

9. disegno [della Robbia] bello et le forme per gittarlo. Ma
capitandoui uno Bemardetto orafo, detto di Mona Papera,
Fiorentino, àfsai intendente et suo domeflico, che tomaua di
Roma, et andandolo a uisitare et ueduto la bella opera , lo so
riprese afsai, che i Sanesi si potessino gloriare di cosi ho-

42 Strozzianus.

cosa; et tanto lo persuase, che uno di di' festa, che e garzonj
erano andatj a spasso, esso Donato et Bernardo guastomo ogni

1. cosa et ufcitj di casa, presono la uia di Firenze. Et i
garzonj tornandola se^a a cafa, trouorono guasto tal cosa, et
non esseruj Donato^ ne prima di luj intesono, che era giunto 5
in Firenze.

2. Fece il sepolcro di papa Janni in Firenze, posto nella
chiesa di San Giouannj, con tuttj e suoj omamentj, eccetto che
ima figura di mano di Michelozo, eccetto che una Fede, che
ha uno callice in mano et ha l'uno braccio minore che l'altro, io

3. Dicono, che fece il disegno dell' occhio del uetro in
testa alla chiesa di Santa Maria del Fiore, cioè di quelli
della cupola, che è una incoronatone.

4. Fece a Siena nella porta del duomo una figura di
bronzo di San Giouannj Battista, cosa bella, ma ha meno i5
nel braccio dritto dal gommito in giù, il quale dissesj non
hauere finito, per non essere sodisfatto del resto del paga-

5. mento. Et partitosj di detto luogo, disse, se uoleuano finissi
detta figura, che gli dessino tanto quanto gli haueuano dato
del resto della figura; et cosi la lascio imperfetta. 20

6. Fece ima figura di San Giouanni, hoggi in casa dell)
heredj di Ruberto Martellj.

7. Fece infinite cose, frali' altre la Douitia sopra la colonna
di Mercato Vecchio.

8. Fuori di Firenze furono assaj, di che non ho notitia. 25

9. A Padoua uno cauallo fuor della chiesa di Santo Antonio,

10. suuuj Gattamelata, dj bronzo. Nel dossale dello altare mag-
giore una Pietà dj marmo con le Marie, cosa eccellente.

11. Sonuj intomo al coro certi quadrj di bronzo, fattj dal Vellano
et {cori) disegni di Donato, suo maestro, tanto similj alle cose so

12. sue, che io guidicaj, essere fatte da luj. Conoscesi la ma-
niera sua dagli altri differente , che come le ueddj , guidicaj
per la uiuacita, essere fattj da luj.

Petrei. 43

norata cosa; et tanto lo persuase, che imo giorno di festa,
che i garzoni erano, andati a spasso, esso Bemardetto et
Donato guaftomo il tutto et usciti di casa, presono la uia
1- per a Firenze. I garzoni tornando la sera -a casa, trouomo
questa tal cosa, et non esserui Donato, ne prima di lui in- 5
tesono, che esso era in Firenze.

2. Fece il sepolcro di papa Janni nella chiesa di Santo
Giouannj di Firenze con tutti i sua ornamenti, excetto che
una fiura, che è di mano di Michelozo, et cosi la Fede
con uno calicie in mano, che ha uno braccio minore che l'altro. 10

3. Fede il disegnio dello ochio di uetro in testa alla
chiesa di Santa Maria del Fiore (delV)2>. incoronatione , eoe
{di) quelli della cupola.

4. Fecie in Siena nella opera del duomo una fiura di
Santo Giouanni Batista di bronzo \ ma per non efsere fatif- 16
fatto, la lascio imperfetta nel braccio ritto dal gomito in giù.

5. Fecie una fiura di Santo Giouanni, oggi in casa li eredi
di Ruberto Martelli.

6. Fecie la Diuitia fopra la colonna di Mercato Vecchio.

7. Fuori di Firenze fecie afsaj opere , delle quali io non 20
ho notitia.

8. A Padoua in sulla piaza di Santo Antonio fecie uno
cauallo di bronzo, funi Gattamelata, et nel dofsale dello
altare maggiore una pietra {Pietri) di marmo con le Marie,
cosa exciellentissima ; jntomo al coro cierti quadri di bronzo, 25
che gli fecie Velano, suo difciepolo, pure con il disegnio
di Donatello, tanto fimili alle opere sue, che sono tenute
fatte dallui per la uiuacita, che in quelle si uede.

44 Strozzianus.

Lorenzo Ghiberti.

1. Lorenzo di Bartolo, detto Ghibertj, detto Lorenzo di
Bartoluccio, è notissimo per le porte di bronzo del nostro
Baptistero, cioè quella del mezò et quella di uerso l'Opera
et gli stipitj della terza uerso la Misericordia, la quale porta

2. fece maestro Andrea Pisano. Et benché in sudette porte
et massime a quella del mezo più maestrj —

Petrei. 45

Lorenzo Ghiberti.

1. Lorenzo di Bartolo Berti, detto Lorenzo Bartolucci, è
notifsimo per le porte di bronzo del nostro Santo Giouanni,
eoe quella di mezo et {quella di uerso P Opera et) gli llipiti
uerso la Misericordia, che la porta fecie maestro Andrea

2. Pisano. Et benché le decte porte et mafsimo quella di mezo s
a più mostra {maestri r) per la grandezza della opera et per

il desiderio, che li cittadini haueuano, che tale opera hauessi
la perfectione, non dimeno allui fu atribuita la palma et la
uictoria, anchora che ui sono di molte figure, che i nostri
della arte conoschano quelli che le lauoromo. io

3. Detto Lorenzo fecie anchora molte altre cose, come
la fiura di Santo Giouanni Batista nel pilastro d'Orsanmichele
di bronzo et Santo Stefano in decto pilastro.

4. Et fecie quasi tutti e disegni delle fineflre di uetro di
Santa Maria del Fiore, excepto che lo ochio fopra la porta i5
di mezo e quello a riscontro tondo che uiene a essere
sopra la cappella di Santo Zanobi, che sono disegni© di
Donatello.

Luca della Robbia et Desiderio da Settignano.

5. 6. Luca della Robbia. Costui fecie lo ornamento dello

organo maggiore di Santa Maria del Fiore , molto bene la- 20
uorato, et le florie a proposito delle fiure, che dimoflrano
gli effetti loro, benché per la altezza non molto fi possono

7. considerare. Et anchora sotto detto organo la porta di

8. bronzo della sagrestia. Et nello archo di decta porta ui

è la resurrectione di Nostro Signore con le fiure allo intomo, 25
con molta diligentia lauorate, a chi bene le riguarda, che
sono di terra cotta inuetriate, artificio trouato dallui et con-

9. dotto alla sua perfectione. Anchora fecie la floria sopra la
porta della sagrestia uechia di decta chiesa della medesima

46 Petrei.

1. terra cotta. Della quale fede in Firenze et ftiora di Firenze
moltissime belle tauole et fiure, diuersamente con grande
ornamento et artifitio lauorate.

2. Fede a Napoli il sepolcro dello infante, fratello di
Alfonso, et altre cose. 5

3. Lafdo di se Andrea, fuo nipote.

4. Fumo le cose fua di somma gratia, et uezoso (fii) et
molto puliua le cose sua; et se non fiissi morto (^giauane
Desiderio da Settigniano) , a derto farebbe uenuto a somma
perfectione et afcritto infra gli ottimi maestri io

5. Fede il sepolcro di messer Carlo Marsupini in Santa
t {Crocè)

6. Vedesi uno ornamento del Corpus Dominj in Santo
Lorenzo di Firenze con uno bambino, cosa mirabile.

7. Fecie la testa della Marietta delli Strozi di marmo, is
molto bella, et altre arme et imo leone in imo feudo nella
faccia della casa de Gianfìgliazi.

8. Fecie la sipoltura della beata Villana nella chiesa di
Santa Maria Nouella allato al tramezo di marmo.

Antonio e Bernardo Rosseillno.

9. Antonio, detto il Rossellino dal Proconsolo, perche quiui 20
lauoraua, fu delicato et gientile maestro et molto diligiente
et lauoro molte cose di marmo, belle, mandate in diuersi
paesi et molto bene condotte.

10. Anchora in Santo Miniato a Monte fece la cappella
et il sepolcro del cardinale di Portogallo , doue è la fiura 26
del cardinale con più fiure intomo et al dirimpetto, cierto
compositione bellissima, el (<?'/) cielo della quale è di terra
inuetriata di Luca della Robbia, et la tauola dello altare è
di mano di Piero del Pollaiuolo.

U . Fu Bernardo architettore suo fratello , che fecie il mo- so

Petrei. 47

dello della cafa de Ruciellai; et della loggia de Ruciellai
fede il modello Antonio di Migliorino Guidotti.

1. Fecie costui in Santa f (Croce) il sepolcro di messer
Lionardo Bruni da Arczo et una Nostra Donna di marmo
nella prima colonna sopra il sepolcro, di Francesco- Norj. 5

2. Fecie decto Antonio dua tauole di marmo, che una ne
mando a Lione nella chiesa de Fini {Fiorentini) et l'altra
andò a Napoli^ et nella pieue di Napoli {Empoli) imo Santo
Bastiano, cosa miracolosa.

Andrea del Verrocchio.

3. Andrea del Verrocchio Fiorentino, diciepolo di Dona- io
tello, fecie dua fiure di bronzo di Cristo et di Santo Tom-
maso, poste nel pilaflro d'Orto San Michele,

et una fiura di bronzo di Dauit al capo della fcala di
palazo de nostri signori.

4. Fecie la palla, il bottone et la crocie in sulla lanterna i5
della cupola

et una fiura di Nostra Donna fopra del sepolcro di
messer Carlo {Lionardo) da Arezzo di marmo in Santa f {Croce),

5. Fecie uno cauallo di terra a Venetia, in sulquale era
Bartolomeo da Bergamo, per gittarlo di bronzo ; ma afsalito 20
dalla morte, non posse tte finirlo.

6. Fecie il sepolcro in Santo Lorenzo di Piero di {et) Gio-
uanni di Cosimo de Medici et di molte altre in Firenze et fuori.

7. Era in oltre di grandissimo disegnio et fecie di molte
llorie in Santo Giouanni 25

et in Santo Salui una tauola di battesimo di Nostro Signiore.

Nanni di Antonio di Banche.

8. Nanni di Antonio di Bancho Fiorentino hebbe lo flato

9. nella citta di Firenze per le sue uirtu. Mori giouane, che
ueniua ualentissimo.

- 48 -

1. Fede la fìura di Santo Filippo di marmo nel pilaftro
di Orsanmichele et i quatro santi in detto luogho

et sopra la porta di Santa Maria del Fiore, che uà
alla Nuntiata, una absuntione di Nostra Donna, bellissima.

2. Nella faccia dinanzi di decta chiesa al lato alla porta di 5
mezo uerso i legniaiuoli uno de quatro euangelisti et altri acanto.

Michelozzo Fiorentino.

3. Michelozo Michelozi Fiorentino, architettore et fcultore,
fece la fìura di bronzo di Santo Matteo, messo nel pilastro d' Orsanmichele.

4. Fede il modello del palazo di Cosimo de Medid io
et il modello della cupola de Semi

et una fìura di marmo sotto il sepolcro di papa Janni
in Santo Giouanni.

5. Fecie afsaj modelli et edifìtij a uarij signori.

6. A Raugia fede ima rocha 15
et in Firenze al palazo de Signori messe le colonne o
pilastri nella loggia del cortile.

Antonio del Pollaiuolo.

7. Antonio del Pollaiuolo fu di grandissimo ingiegnio.

8. Lauoro di niello et bulino fplendidissimamente.

9. Fede in Roma il sepolcro di bronzo di papa Sisto. ao

10. Fede più iflorie et quadri nello altare di ariento di

11. Santo Giouanni. Lauoro nella Parte Guelfa con Lorenzo di
Bartolucdo, doue fede cose miracolose, et {per) tutte le (lorie
di Santo Giouanni et paramenti di decta chiesa fumo i disegni
di sua mano. 85

- 49 -

Bernardo Fiorentino.

1. Bernardo Fiorentino dipinse in tauola afsai et in Pisa
la chiesa di Santo Paulo [et] a ripa d' Amo et in campo
sancto lo inferno et in Firenze et di fuori.

Jacopo di Casentino.

2. Jacopo di Casentino, elquale fu della linea di messer
Criflofano Landini da Prato Vecchio, dipinse afsai in Casen- 6
tino in quelle chiese che ui sono et in Firenze il tabernacolo
di Mercato Vechio.

Dello Delli.

3. Eliseo del Fino {Messer Dello Fiorentino) lauoro fuora
di Firenze afsai et mafsimo in Spagnia, nel qual luogo fu

4. fatto dal re caualiere. Et tornando in Firenze, gli fu fatto io
molto honore, et datoli le bandiere del comune, le quali in
decto tempo a messer Filippo Scolari, decto lo Spano, caua-
liere similmente, [che] uenendo in Firenze, fumo negate per

5. la inuidia. Et tomando decto messer Eliseo {Dello) dalla
Signoria con dette bandiere et honoranza et pafsando per ib
Vaccherecda, da certi orafi sua amici nel pafsare fu bociato ;
et lui uolto uerso tali bocie, fecie loro con ambe le mani
le fiche et senza dire altro passo uia, et quelli tali che lo
bociauano quasi fuergognati, li feciono reuerentia.

j6. In Firenze non era notitia di sue dipinture se non nel 20

chiostro di Santa Maria Nouella di uerde terra, quando Isach

7. dette la benedictione a figliuoli. Et lui quando dipignieua,
usaua il grembiule di brochato.

Filippino Lippi.

8. Filippo di fra Filippo, anchora che morisse giouane,
fede assai cose. 25

Frey, Antonio Billi. 4

50 Petrci.

1. Et in Roma nella Minenia (fede) una cappella a 'stantia
di Giouanni Toraabuoni in Firenze.

2. Et la cappella di Filippo Strozi allato allo altare mag-
giore di Santa Maria Nouella.

3. Fini la cappella de Branchacci nel Carmine, cominciata 5
da Mafaccio et seguitata da Masolino.

4. Et una tauola a Santo Donato a Scopeto dello altare
maggiore.

5. Et una tauola nella chiesa di MarignioUe.

6. La tauola dello altare maggiore della Nuntiata illato 10

7. dinanzi non la fini, che morse. Fini la parte di drieto Pietro
Perugino molto male.

8. Fecie una tauoletta di fiure pichole a Piero del Pugliese;
et richiesto da altri cittadini, che ne faciessi ima simile, difse,
essere impofsibile. 15

9. Faceua coftui ima mano maggiore che l'altra et se ne
aduedeua ne fé ne sapeua correggiere.

10. Fecie una tauola a Tanai de Nerli in Santo Spirito et
il disegnio della finestra di uetro di Santo Martino.

11. Fecie una tauola al decto Tanaj in Santo Saluadore 20
fiiora di Firenze.

12. Dipinse a Bolognia, a Gienoua et in altri luoghi.

Benozzo Gozzoli.

13. Bonorio Fiorentino dipinse im Pisa in campo santo et
afsaj cose in Firenze et la facciata di Santo Gilio di fuori,
quando il papa lo confagro, et in Santo Friano di Firenze 25
uno transito di Santo Girolamo, la facciata di fuori di Santa
Maria Maggiore et la cappella in frescho del palazzo de Medici.

Domenico del Grillandajo.

14. Domenico del Grillandaio dipinse la cappella maggiore
in Santa Maria Nouella et la tauola et guaflossi la dipintura

Petrei. 51

uechia, fatta per mano dello Orgagnia, donde cauo parechi
buoni tratti in fiure, molto belle.

1. Anchora dipinse la cappella et tauola de Safsetti in
Santa Trinità et uno tabernacolo in Santa f (Croce) di Santo
Paulino prefso alla porta et uno Santo Giorgio m Ognisanti 6
et a Roma nella cappella di Sisto più llorie, afsai donne
et altre dipinture et uno Santo Girolamo nelle Murate.

Fra Bartolommeo.

2. Fra Bartolommeo, frate di Santo Marcho, dipinse in
frescho fra le Ossa di Santa Maria Nuoua uno Giuditio et
più tauole, delle quali ne è in Santo Marcho dua. io

3. Et uno Santo Vincentio sopra lo altare di sagreflia et
uno Santo Bastiano nella cappella {capitolò) di Santo Marcho
igniudo et una tauola, che andò in Francia, molto bella.

Andrea del Sarto.

4. Andreino del Sarto dipinse una floria nella compagnia
di Santo Giouanni Scalzo , bella , et più llorie nel chiostro i5

5. della Nuntiata: Et fra le altre Santa Anna nel parto di
Santa Maria et di Santo Filippo; et più opere in Francia
et altroue et a Milano.

Lionardo da Vinci.

6. Lionardo di ser Piero da Vinci, ciptadino Fiorentino.

7. Costui in disegnio auanzo gli altri et ebbe inuentioni bellis- 20
sime , ma non colori molte cose, perche mai in niente anchor
che belle satiffecie a se medesimo; et pero ci sono poche
cose di fuo, che il suo tanto conofciere gli errori non lo
lascio fare.

8. Ritrafse la Gineura di Amerigho Benci, tanto bene 25

finita, che ella propria non era altrimenti.

4*

52 PetreL

1. Fede una Nostra Donna in tauola, cosa rara, et uno
Santo Giouanni.

2. Fede una tauola da altare al signore Lodouico di
Milano, che ha nome delle più belle cose che in pittura fi
uegha, laquaie esso signore mando nella Magnia allo 5
imperatore.

3. Et in Milano è di suo uno cienacolo, cosa exceliente.

4. Fecie di terra un cauallo di ismisurata grandeza, fuuj
il duca Francesco Sforza, per gittarlo di bronzo ; ma da tutti
fu giudicato impossibile, perche uoleua gittarlo di uno pezo. 10

5. 6. Fecie infiniti disegni, marauigliosi : Et fra l'altre ima

Nostra Donna et Santa Anna, che andò in Francia, et uno
cartone della guerra de Fiorentini, quando ruppono Nicholo
Piccinino, capitano del duca di Milano (a Anghiari), [Filippo

7. da Anghiari.] El quale comincio a mettere in opera nella 15
sala del Consiglio di materia, che non ferraua, in modo che

8. rimase imperfetta. Dettesi la colpa, che lui fu ingannato
nello olio del seme del lino, che gli fu falsato.

9. Era uniuersale in diuerse cose, come nel tirare nelli

10. edifitij et acque, in prospettiua. Et come è detto, nel disegni© 20
quasi pafso tutti gli altri ne mai fi quietaua con lo animo;

11. sempre con lo ingegni© fabricaua cose nuoue. [Et fecie in
Milano uno cenacolo miracoloso.]

Michelangelo Buonarroti.

J2. Michelagniolo di Lodouicho Buonarroti è da ccffiside-

rare quale più conueniente chiamare fi possa, architettore, 25
fcultore overo pittore, perche in tutte le dette faculta ha
tanto perfettamente operato:

13. Nella pittura, come fi uede in afsaissime opere et maximo

a Roma nella cappella di Julio II in Santo Pietro, doue ha
uolsuto a tutto il mondo moftrare , che tutti li altri pittori 80
gli sono inferiori, et (da?) tutti quegli che uogliono di

Petrei. 53

tale arte efsere chiamati maestri, apari di quella di Michel-
agniolo, conofciesi efsere tutte l'altre cose impiallrate^ et
anchora che habbino lo esemplo di decto unico maestro,
nondimeno non anno faputo inmitarlo, conofduta la difficulta
della arte et la maestria, laquale in nefsuno delli altri appa- 5
riscie ne antiqui o moderni.

1. Nella architettura ha composte tante altre cofe fuori
del modello della nuoua fagreflia di Santo Lorenzo, doue
si potrebbe dire, che nella maggiore parte habbia auto
esemplo dalla uechia, fatta in decto Santo Lorenzo, ordinata 10

2. insieme con la chiesa da Filippo di ser Brunellefcho. Non-
dimeno si conoscie, quanto negli edifitij, fatti dallui, esso ui
habbia giuditio marauiglioso et {nello) conmendare dallui le
cose fatte bene et con ragione et i manchamenti conosciere
in esse et renderne chiara et ampia ragione et nello hauere 15
praticha in tutte le cose, et come il giuditio et parere suo
tutti gli altri buoni architettori fa taciere.

3. Nella fcultura fi uede andarsi acostando a quei maestri
antichi et soprafare i moderni.

4. . Si uede di lui in Roma infra le altre cose una Pietà 20
di marmo da fare flupire tutti gli intelligienti et afsai altre
figure di marmo.

5. Et nella sagrestia di Santo Lorenzo di Firenze maraui-
gliose et stupende opere con la libreria di decta chiesa.

6. Uoglio lasciare Ilare il Dauitte di marmo in piaza auanti 25
la porta del palazo de Signiori et tante altre opere miracolose,
dallui fatte, per non fare ftupire gli audienti.

Berto linaiuolo.

7. Berto linaiuolo {Fiorentino F) im pueritia {stette al linai-

8. uolo). Mori giouane, nondimeno fecie molte belle tauole.

54 Petrei.

Aggiunte Deir Editore.

I. Memoriale di curiosità artistiche in Firenze,
fatto dal canonico Antonio Petrei.

Santa Maria del Fiore.

1. Lungha sino alla cappella di Santo Zanobi . . braccia 260,
largha dalla cappella della f (croce) a quella

di Santo Antonio braccia 156.

La tribuna largha braccia 78.

Largheza delle 3 nauj ....... braccia 66 1/2 . 5

Alteza della cupola sino alla lanterna . . braccia 204.

La lanterna di decta tribuna braccia 36.

Alteza della naue di mezo braccia 72.

Alteza delle naui dalato braccia 48.

El uano di ciafchuno ochio della cupola . braccia 8. 10

El uano dello ochio della tribuna .... braccia io.

El diametro della tribuna braccia 27.

El giro di fuori di tutta la chiesa . . . braccia 7803/4.

Altezza del campanile braccia 144.

Largheza di decto campanile braccia ... 15

El giro intomo braccia 106.

2. Fede il modello di decta fabricha et la piaza Arnolfo

3. Tedescho, compagnie di Cimabue. Modello del campanile:

4. Giotto, che morj nel i336(/j7.). La palla, il bottone et la

5. f {croce): Andrea del Verrochio. Dodici apostoli per la chiesa: so

6. Bicci Fiorentino. Volto la cupola (e) fecie il modello della lan-

Petrei. 55

tema come la sta con la fchala in una colonna Filippo Brunel-

1. leschi. L'acquaio di marmo con fuo ornamento nella fagrestia

2. uechia: Filippo detto. Santo Giouanni Euangelista nella fac-r
ciata allato alla porta di mezo : Donatello ; et in decta facciata
infra dua colonne è la fiura di detto Donatello (di Daniello: 5

3. Donatello). Dua fiure al naturale nel campanile uerso la
piaza, che sono Giouanni di Duccio Ruchini (Cherichini)

4. et Francesco Soderinj: Donatello. Gli ornamenti dello organo
della sagreftia uechia con le fiure sopra di terra, abbozate:

5. Donatello. (Z><?)Gli ochi della cupola a incoronatione (la incoro- 10

6. natione di Nostra Donna): Decto. Lo ornamento dello organo
maggiore e la porta di bronzo sotto detto organo, che ui è

7. la resurrefsione di Nostro Signore: Luca della Robbia. La

8. storia sopra la sagrestia uechia : Luca detto. La absumptione
di Nostra Donna sopra la porta, che uà alla Nuntiata: Nanni 15

9. di Bancho. Vno de quatro evangielisti sopra la porta di

10. mezo uerso i legniaiuoli: Nanni detto. Mori nel 1430

11. (1421), Nicholo da Tolentino a cliauallo : Andreino delli

12. Impichatj. Messer Giouannj Acuto a chauallo Inghilese:

13. Paulo Uciello. Tutte le fiure delle cappelle : Bicci Fiorentino. 20
14.11 musaicho, eoe la Nuntiata sopra la porta, che uà alla

Nuntiata: Gaddo Gaddi, che mori nel 131 2 (Domenico

1 5. Ghirlandaio). Uno euangielista a sedere dalla porta di mezo : ^

16. 17. Nicholo da Arezo. Mori nel 1414 (Dopo 7 1444). La

1 8. cafsa di Santo Zanobj : Lorenzo di Bartoluccio. 11 crocifisso ss

fopra l'altare maggiore: Benedetto di Damiano (Maiano).

19. 20. Mori nel 1548(^7^97/ La palla sopra la cupola è alta

21. braccia 4'/.2. — La impronta delFicino: Andrea da Fiesole.

22. Tre fiure grandi nel campanile uerso i pupillj : Il Mea dipin-

23. tore {^Andrea Pisano ; ma non } di lui). Santo Stefano et Santo so
Lorenzo in sulle cantonate nella faccia dinanzi: 1\M.Q2ì {Andrea)

24. 25. Mori nel 1538 (1J48 ?). Una fiura grande uerso i pupilli:
26. 27. Giottino. Vifse annj 32. I principi] delle arti liberali nel campa-

56 Petrei.

1. nile: Luca della Robbia. Uno Daniello profeta nella facciata

2. della chiesa: Donatello. Uno uechio fra due colonne nella faccia,
che uolta per andare nella uia del Cocomero: Donatello.

3. Quatro fiure nel campanile uerso Santo Giouanni: Il detto.

4. E colossi fuora in fu cantj delle cappelle di mattoni et 6

5. flucho: Donatello detto. La statua di Giotto di marmo:

6. Benedetto da Maiano. Il musaico della cappella di Santo

7. Zanobi: Il decto Domenico. La porta del campanile con

8. lo ornamento: Andrea Pisano. Le storie intorno al campa-

. 9. nile di pichole fiure: Il Mea (Andrea.), La palla della cupola io

10. la fecie Andrea del Verochio Fiorentino. La incoronatione
di Nostra Donna di musaicho sopra la porta principale in
mezo tondo: Gaddo Gaddj.

Santa Croci e.

11. Lungha braccia 200,

largha la f (croce) con le cappelle .... braccia 126, 15
largha in le naui braccia 66.

12. Il modello del capitolo lo fecie Filippo di ser Brunel-

13. lescho. Quatro cappelle, che tre allato alla maggiore diuerso
la sagrestia et l'altra all' altra banda pure acanto al altare

14. maggiore, le dipinse Giotto. La tauola nella cappella de 20
15. 16. Baronciellj: Giotto. Euuj il suo nome. Santo Francesco sopra

la cappella de Bardi allato allo altare maggiore: Giotto (Mar-
\l,\%,garitone?). Tre archetti nel primo chiostro: Giotto. Il miracolo
del fanciullo risucitato et Dante Aldinghieri acanto, a mezo la
19. chiesa: Taddeo Gaddj. La cappella de Baroncielli: Taddeo 25
20. 21. Gaddi. Una Nuntiata bellissima : Donatello. Uno taber-
nacolo nella cappella de Caualcantj con sua ornamentj:
22. 23. Donatello. Uno crocifisso a meza la chiesa: Donatello. Il
sipolcro di messer Carlo Marsupini: Lorenzo Bartolucci.

24. (Desiderio da Settignano) , Il sipolcro di messer Lionardo so

25. Brunj da Arezo : Antonio (Bernardo) Rossellino. Una Nostra

Petrei. 57

Donna di marmo nella prima colonna sopra il sepolcro di

1. Francesco Nori: Antonio del Rossellino. Una Nostra Donna di
marmo sopra il sepolcro di messer Carlo (Lionardo) da Arezo :

2. Andrea del Verrochio (Bern, RosselL). La cappella grande:

3. Agniolo Gaddj. Santo Crillofano allato alla porta del Mar- 5

4. tello: Biccj. La faccia allato a decto Santo Cristofano:

5. Bicci. Uno Criflo alla colonna com più fiure intomo nel

6. chiostro grande: Andreino delli Impichatj. Uno Santo
Girolamo et uno Santo Francesco nella cappella de [de]

7. Caualcanti : Andreino detto. Una tauola nel nouitiato : Fra 10

8. Filippo. Uno tabernacolo di Santo Paulino prefso alla porta: v

9. Domenico Grilandaio. Una tauola con una Nostra Donna,
10- oggi apoggia a imo pilaflro : Giouanni Cimabue. Uno

crocifisso di legnio grande traila cappella de Peruzi e quella
de Giugni sopra il pilastro, che reggie gV archi di quelle, 15
lo fecie Margherito (Margaritone) Aretino, che mori l'anno

11. 1 3 1 6 (prima del I2gg), Uno crocifisso con la Nostra Donna
e la Magdalena sopra il sepolcro di marmo di Carlo Mar-

12. supini Aretino: Giotto. Una Nuntiata sopra il sepolcro di
Lionardo Aretino uerso l'altare maggiore: Giotto, oggi rico- 20

13. lorita. Uno albero di f (croce) et storie di Santo Lodouico

14. et uno cenacolo nel refettorio : Decto (Taddeo Gaddi), Storie
di Santo Francesco in sagrestia negli armarij: Giotto detto
(Taddeo Gaddi) [cercha inquanto].

Santa Maria Nouella.

15. Lungha braccia 168, 25

la f (croce) largha braccia 106,

le naue largha braccia 46.

16. Una tauola fra la cappella de Bardi e Ruciellai: Cima-

17. bue. Uno crocifisso, dipinto in legnio, sopra la porta: Giotto.

18. Santo Tommafo d'Aquino nel chiostro da una porta : Stefano. 30
19. 20. Una tauola nel capitolo : Ugolino da Siena. Una Nostra

58 Potrei.

1. Donna di marmo dal tramezo: Nino Pisano. Tre facciate

2. del capitolo: Simone Memi Saneta (Sanese), Una facciata

3. nel capitolo: Taddeo Gaddj. Uno Santo Girolamo in

4. chiesa in habito di cardinale: Taddeo Caddi. La cap-
pella delli Strozi allato alla sagrestia: Orgagnia Fiorentino. 5

5. Santo Cosimo e Damiano nella cappella di Santo Lorenzo:

6. Detto. La lloria di Ysac di terra uerde nel chioftro: Dello

7. Fiorentino. La storia della creatione ediluio (e del diluuio) nel

8. chiostro la fecie PauUo Ucciello di terra uerde. Una sipol-

9. tura in choro : Lorenzo Chiberti. Una Trinità sopra la 10

10. cappella di Santo Igniatio : Masaccio. La sipoltura della
11. beata Villana: Lorenzo Bartoluccj (Bern, Rossellino), La

cappella maggiore, doue apie della fenestra è ritratta al
naturale Ciouannj Tomabuoni e la moglie ginochionj : Dome-

12. nicho del Crillandaio. In decta cappella in uerso la finestra 15
è ritratto al naturale Alesso Baldouinetti; et un altro in
capegli con uno mantello rofso et sotto una ueste azurra et
tiensi la mano al fiancho, è Domenico, maestro della opera.

13. L'altro, che ha la zazera nera et labra grosse, è Bastiano

14. da Santo Cimigniano, suo diciepolo e cogniato. L'altro, che 20
uolta le spalle et (ha) uno berrettino in capo, è Daniello

15. (Dauid), fratello di Domenico. Nella altra facciata uiè al
naturale messer Marsilio Ficino con una ueste indosso da

16. canonico. Il secondo , che ha uno mantello rosso et una
becha nera al collo, è messer Criftofano Landinj, et quello 25

17. che sigli uolta è Demetrio Creco. L'altro mezo a questi,
che alza la mano, è messer Agniolo Politiano: tutti in decta

18. cappella grande. Una tauola fra le dua porte dinanzi : Sandro
^ fiottici elli, che ui è di naturale Cosimo uechio de Medici in

19. fiura del primo re, che uà ad adorare Yesu Cristo. Il se- so
condo re è Giuliano de Medici, padre di papa Clemente.

20. La sipoltura di Filippo Strozi uechio : Benedecto da Maiano.
21. 22. La cappella degli Strozi : Filippo di fra Filippo. La sipoltura

Petrei. 59

1. di messer Antonio Strozi: Andrea da Fiesole. La sipoltura

2. di Minerbetti: Siluio da Fiesole. La tauola della cappella
maggiore: Domenico del Grillandaio, che guasto la uechia.

3. Uno crocifisso di legniame fede Filippo di fere Brunellescho

4. a gara con Donatello per fpasso. Una tauola grande con 5

5. una Nostra Donna: Cimabue. Uno crocifisso grande sopra

6. la porta di mezzo: Giotto. Uno cienacolo con gli apostoli
nel refettorio (di Sta, Ma, Nuova)', Andreino degli Impichatj.

7. Uno Santo Giuliano alla porta della chiesa (di Sto, Giuliano) :

8. Andreino detto. Più femmine igniude alla porta di mezo, 10
bellissime, le fecie Sandro Botticiellj (ma non per detta chiesa),

9. (Una) Parte della cappella de Gondj allato allo altare mag-
giore: Grecj antiqui nel 1250, che oggi è quasi confumata.

Santo Spirito.

10. Lungha braccia 161 braccia 161,

la f (croce) largha braccia 98, 15

larghezza della chiesa braccia 54.

11. Filippo di fer Brunellescho fé il modello di detta chiesa
et del campanile, benché non fu efequito ne la chiesa ne
la cupola ne il campanile, che da i profumptuosi maestri fu

12. guasto il tutto. Certe fiure nel primo chiostro, che anno 20
maniera Grecha, le fecie Cimabue, che è tutta la banda di-

13. uerso la chiesa. Il tabernacolo in fuUa piaza lo dipinse

14. Giottino (Maso?), Uno archetto, quando Cristo è uenduto:

15. Taddeo Gaddj. Uno crocifisso sopra la porta, che uà nel

16. chiostro: Il detto. [Uno crocifisso], una Nostra Donna et uno 25

17. Santo Giouannj: Il detto. Una tranffiuratione di Cristo allato ali*
archo de cinque pani et dua pesci, che fé Antonio da Vinegia:

18. Lo Scimmia. La tauola della cappella de Barbadorj : Fra Filippo.
19. 20. Una tauola di Santo Giouannj : Sandro Botticielli. Una tauola

21. a Tanai de Nerli: Filippo di fra Filippo. Tre archettj ne 30
chiostri, drentoui le storie della uita dj Cristo : Giouannj Cimabue.

60 Petrei.

Santo Giouannj.

1. La uolta di musaiche la fece Andrea Tafsi Fiorentino

2. (Tafi ed altri), E profeti sotto le finestre: Gaddo Gaddj.
3 4. (Il) Disegnio della porta del battesimo: Giotto. La porta

5. la fé Andrea Pisano. (Il) Disegnio delle dua altre porte:
6. 7. Lorenzo Ghiberti. Le 2 porte : Lorenzo detto. Santa Maria 5

8. Magdalena di legnio: Donatello. Il tabernacolo dello altare

9. maggiore : Andrea Pisano. Le due porte, u'è in una il ritratto
di Bartoluccio, suo padre, et il suo riscontro l'uno al altro,
costo l'una uentj dua mila fiorini, pesa l'una 34 migliaia.

10. Gli archi sopra le porte di musaicho : Alesso Baldouinettj. 10

11. Tre fiiu'e di bronzo : Il Rustico con lo aiuto di Lionardo da

12. Vinci. (Il) Sipolcro di papa Janni con lo ornamento, excetto
una fiura di mano di Michelozo, et cosi la Fede con il
calicie, che ha uno braccio minore che l'altro: Donatello.

13. 14. Una fiura di marmo apie di decto sipolcro : Michelozo. Una 15
storia di Santo Francesco di musaico sopra la porta di mezo :

15. Lippo del Fino (Fiorentino), La scarsella dopo lo altare :
Frate Jacopo di Santo Francesco, maestro di musaico, (che)
fu innanzj di Cimabue.

Orto San Michele.

16. Santo Pietro di marmo : Filippo di fra Filippo (Nanni ao
17. 18. di Banco). Santo Marcho di marmo : Donatello. Santo

19. Giorgio : Donatello. Santo Giouambatista di bronzo : Lorenzo

20. Bartolucci. Santo Stefano: Lorenzo Bartoluccj. Santo Filippo

21. di marmo : Nanni di Antonio di Bancho. Quatro santj : Nanni

22. detto. Yesu Cristo et Santo Tommaso di bronzo : Andrea (del) 25

23. Verrochio. Santo Matteo di bronzo: (Ghiberti e) Michelozo

24. Michelozi. La Nostra Donna di marmo nel tabernacolo lo
fecie Andrea di Cione, doue è la impronta sua di mezo
rilieuo con uiso tondo, barba e cappuccio con il nome suo.

Petrei. 61

Santo Lorenzo.

1. Il modello della chiesa et chiostro: Filippo di fere Bni-

2. nellescho, anchora che non fu seguitato in tutto. Il modello

3. della sagrestia uechia: Donatello (Brunelleschi), Le porte

4. di bronzo di sagrestia: (Donatello), Uno uaso da lauare
le mani con uno falchone et altri ornamenti intomo: Dona- 5

5. 6. tello. Dua pergami di bronzo, non finiti: Donatello. Quatro
euangielisti di terra in sulla comicie di decta chiesa, che

7. anno a essere di marmo: Donatello. (L')Ornamento del
Corpus Domini con uno bambino mirabile lo fecie Lorenzo

8. Bartoluccj (Desiderio da Settigniano, II) Sipolcro di Piero (e) 10
di Giouanni di Cosimo de Medici: Andrea (del) Verochio.

9. 10. La tauola della cappella delli operai: Fra Filippo. (La)
Sagrestia nuoua con le flatue di marmo et suo ornamento:

11. Michelagniolo Buonarrotj. La cappella maggiore tutta : Jacopo

12. da Puntormo.. Il martilogio (martirio) di Santo Lorenzo : is
Alessandro (Angelo) Bronzino, allato alla porta, che uà ne
chiostri {nel chiostro^.

Santa Maria del Carmine.

13. Lungha braccia 143 . braccia 143,

la crocie con le cappelle braccia 96 . . . . braccia 96,
largha nel corpo braccia 33 braccia 33.20

14. E martiri dipinse Bicci.

15. Una processione dalla porta, che uà in chiesa: Mafaccio.

16. Santo Pietro nel pilastro della cappella de Serragli: Mafaccio.

17. Una parte della cappella de Serragli (Brancacci)^ doue è imo

18. che trìema, cosa miracolosa: Masaccio. La cappella di Santo 2&
Girolamo, doue è derti uestiti alla usanza di quel paese, doue

19. lo Stamina era stato lungo tempo, Gherardo Stamina. La cap-

20. pella de Branchacci : (Masaccio e) Filippo di fra Filippo. La
cappella di Santo Giouanni Batista in frescho: Giotto.

/

62 Petrei.

Santo Marche.

1. 2. Il capitolo: Fra Giouanni da Fiesole. La tauola dello

3. altare maggiore: Fra Gipuanni detto. Una tauola allato alla
porta a mano fmillra: Sandro Botticellj.

Palazo de Signiorj.

4. (La) Juditta di bronzo in (nella loggia di) piaza: Donatello.

5. (//) Dauitte di marmo im piaza: Michelagniolo Buonarrotj. 5
6. 7. (//) Dauitte di bronzo nel cortile: Donatello. (//) Dauitte

8. di bronzo acapo la scala: Andrea del Verrochio. Erchole et

9. Cacho im piaza: Baccio Bandinellj. La fonte di piaza (ed il)
Nettuno di marmo in decta fonte . . . (Bari, Ammannati),

10. La sala grande del Configlio : Giorgino da Arezo. io

Palagio del Podestà.

11. . Là cappella, doue è ritratto Dante a mano destra: Giotto.
12.11 duca di Atene et sua seguaci nella torre del campanile

13. di fuora: Alesso Baldouinetti (^Maso?) Più cittadini ribelli a ufo
di impichati nella facciata li fede Andreino delli Impichatj.

Varij luoghi per Firenze e di fuora.

14. La cappella dello altare maggiore di Badia di Firenze: is

15. Giotto, doue è la annuntiatione di Nostra Donna. (Le) Fiure

16. acapo la scala della Parte Guelfa : Giotto. Tutta la prima

17. fala della Parte Guelfa: Giotto. Santo Dionigi et la citta di
Pisa allato, quando Pisa fi ebbe l'anno 1506 (1^06), fopra

18. la scala di decta Parte: Gerardo Stamina. La facciata di 20
Santo Gilio, quando il papa la consagro: Bonorio (Benozzo

19. Gozzoli). La facciata di fuori di Santa Maria Maggiore :

20. Bonorio (Benozzo). La tauola dello altare maggiore di Santa
21. Trinità: Alefso Baldouinetti. Santo Cristofano a Sancto

Petrei. 63

1. Miniato fra le Torri: Piero del PoUaiuolo. 11 tabernacolo di

2. Mercato Vechio: Jacopo di Casentino. La Douitia di Mer-

3. cato Vechio: Donatello. Uno Cristo et Santo Tommaso
fopra la porta di Sancto Tommaso in Mercato Vechio:

4. Paulo Ucciello. La tauola dello altare grande delle Murate, s

5. che ui è drento Santo Bernardo: Fra Filippo. Una tauola
di Nostra Donna et Sancta Catherina in Santo Bemaba: Sandro

6. Botticiello. Nella ' pieue di Empoli più lauori di Giouanni
Cimabue.

64 Ant. BUU.

II. Notizie risguardanti la famiglia de' Billi di Firenze»

l) Pier Antonio dell' Ancisa verzeichnet in seinen ^Famiglie
Fiorentine illustrate con varie scritture (autogr. nell' archivio
di stato di Firenze) folgende Mitglieder dieser Familie : ^)

Popolo di Sto Spirito. Gonfalone Drago.

anno 1490. Saluadore di Bartolommeo di anni 15. (?),

capi (sic) di famiglia della pieue di Romoluzzo
(Remoluzzo nel Val d* Arno sopra Firenze),

„ 1499. Giuliano di Francesco de' Billi.

„ 1507. Giuliano di Francesco di Antonio de' Billi,

gualcheraio, Sta. Maria a Romolo (Remole);
Caterina di Tommaso di Antonio de' Soldj
(moglie di Giuliano),

„ „ Antonio di Francesco de' Billi, gualcheraio.

„ 1508. Filippo di Michele di Filippo de' Billi.

„ 1524. Bartolommeo j di Antonio de' Billi, gualcheraio,
Francesco ( anni 37 (sic, ì) ^

 

Ant. Billi.

65

ft

ft

ìì

ìì

ìì

Popolo di San Giouanni. Gonfalone Drago.

anno 1339. Billo di Donato, fornaio. {Jilza GG, p, 223;

KK, p. ijj. p. 624.)
1350. Ser Francesco di Bruno de* Billi, speziale.
{GG. p, 223. KK, p. Ó24)
f, Michele di Billo. S. Piero Maggiore. (KK.
P' ^S3ì P' ^^5 ^^^^ unter Gonfalone Chiave.
Quart St, Giovanni^
1352. Piero di Michele de' Billi

Fiorentino, ^ capi di famiglia della

Filippo di Michele di pieue di Romoluzzo.

Filippo de' BiUi,
Bartolo di anni 64. {KK. p, 1^3,)
1490. Francesco di Antonio de' Billi
d'anni 37 (?),
Saluadore di Bartolommeo d'anni

1499. Antonio di Francesco de' Billi, gualcheraio.

Felice di Bartolommeo del Tozzo moglie.

1507 Giuliano di Francesco di Antonio de' Billi

1508 1 (Caterina moglie). [K.K, p. i^J.)

1531. Bartolommeo,

Raffaello,

Billj. {GG. p. 223; KK,

p. 153. p. 624.)

gualcherà] .

di Antonio di Francesco de'

Tommafo,
Saluadore

Frey, Antonio Billi.

66

Ant. BiUi.

Fiir das Trecento i):
X X X(?) X(?)

Donato
1339.

Bruno
1350-

Filippo
1352.

Billo, fornaio. Ser Francesco, speziale. Michele
1339- 1350- 1350- 1352.

Michele. (S. Piero Maggiore.)

1350

Piero. 1352.

Filippo Bartolo
1352. 1352.

X.

X.

X.

X.

Ftìr das Quattrocento:

X

Bartolommeo
1490.

Salvadore.
1490.
nato a. 1475 (;^)

Antonio gualcheraio
1490.

Francesco

1490.

nato a. 1453GO

Giuliano Antonio gualcheraio

1507. 1508. a. 1499.

moglie Caterina de' Soldj. moglie Felice del Tozzo.

X?

Barto- Raf- Tom- Salva-
lommeo. faello. mafo. dorè.
a.1531. a.1531. a.1531. a.1531.

^) Wie weit die Angehòrigen diesar vier Reihen untereinander zu
verbinden sind, ist jetzt noch unmòglich zu sagen.

Ant. Billi. 67

2) Denunzie dei beni della famiglia de' Billi,
cavate dagli autografi nelT archivio di Stato

di Firenze.

Decima nell' 1498. Quartiere di S. Giovanni.

Gonfalone Drago.^)

fiorinj i3,foldi
4, denari 8.

Saluadoredi Bartolommeo d'Antonio Billi

Antonio di Francesco d'Antonio Billi

A di 20 di Marzo 1520 (1^21)'^) di nuouo s'accende
questa posta in detti fiorini 1 3 , soldi quattro , denari otto
larghi, che se leva f. 11, s. 13, d. i \(arghi), da conto di
Saluadore di Bartolommeo d'Antonio Billi nel libro 5 a 166.
gonfalone detto etc. etc. — Dazu andere Eintragungen vom
24. October 1521 (arrogesj alla detta polla fi. dua, s. di-
ciannoue, d. 6 1. ; vom 31. October 1526; vom 13. (sic)
October 1526^ vom 23. Februar 1525 (26) (sic); vom
4. Màrz 1531 (32); vom 28. Marz 1533 (zweimal)*, vom
18. December 1533.

Am Rande dieser Denunzia steht: Data la fchritta in
Antonio Billj di No 422 in detto Gonfalone. Diese Nr. 422
bezieht sich auf den campione des Jahrganges 1534 (Quar-
tiere S. Giovanni. Gonfalone Drago), wo man p. 80 b. list:

Antonio di Francesco Billi e suo figliuolo disse la X f
(decima) 98. Tommaso Billi in Saluadore di Bartolommeo
e Antonio e Angelo di Francesco Billi a. e. 471;^) abitano
nel popolo di S. Michele Visdomini e nella uia degli Agnoli
etc. etc. — Danach lebte a. 1534 noch Antonio Billi. Die
Familie Billi batte ihr Anwesen im Contado von Florenz
in der Pieve di Remole. Darauf beziehen sich folgende
Denunzie, die mein Freund A. Giorgetti, Archivar im Staats-

^) Decima cit. p. 47 ib. — '^) Von A di 20 di Marzo 1520 (2/)
spàtere Eintragungen.

68 Ant. KUi.

archive von Florenz, mir auf meine Bitte giitigst mitge-
theilt bez. ergànzt hat:

Portata originale del Contado a. 1460. (Xr. 860. verde.)

Nr. 62. Quartiere di Santa f (Crocej, Piuiere
di Remoluzzo. Potesteria del Bagno a Ripoli.
Popolo del Gualchiere di Remole.

Bartolommeo d'Antonio di ser Antonio gualchieraio
ad estimo in detto popolo lira i, den. 4. £ nell' estimo pas-
sato diceua in Antonio suo packe e nell' estimo passato
diceua in Antonio detto sol. 17. den. quattro.

Sustanzie.

Uno pezzo di terra boschata nel popolo di S. Maria

a Remole di stima di fiorini trenta sei, eoe f. 36, chon-

fìnata da primo fossato , (da secondo P) ^) Bernardo e Piero

Deglasini (sic, = degV Asini?) , da terzo Mariotto Piccardi,

da quarto Andrea di Criflofano. Rende l'anno lire 2., eoe

1. 2. s. 5.

Bocche.

Bartolommeo d'Antonio di ser Antonio d'anni 54. (nato

a. 140SI6.)
Madonna Tessina, sua donna, d'anni 44. (nato a. 141SI16,

maritata forse nelV 1442.)
Margherita, sua figliola, d'anni 17. (n. a, 1443-)
Sandra, sua figliola, d'anni io. (n, a, 1450,)
Ghostanza, sua figliola, d'anni 6. (n, a. 1454^)
Francesco d'Antonio di ser Antonio d'anni 27. (n, a,

I433\34'ì
Saluadore, figliuolo di Bartolommeo, d'anni io. (n, a, 1450),

 

Ant. Billi. 69

El chatasto del 1427 diceua in Antonio sopradecto dua
•muletti di stima s. 24.

Estimo del 1469. (Nr. 945 verde.)

Nr. 62. Portata di Bartolommeo di Antonio
de* Billi gualchieraio colli stessi beni per inso i muletti.

Bocche.

Bartolommeo sopradecto d'anni 64.

Ma Tefsina, sua donna, d'anni 5 4.

Ghoflanza, sua figliuola, d'anni 1 7 . {n. 1452 F) ')

Saluadore, sta con altrui, d'anni 1 5 (fals?; avrebbe anniig,)'^)

Francesco, suo fratello, d'anni 37.

Ma Betta, sua (di Francesco) donna, d'anni 27. (nata a

1442, maritata forse nelV 1462,)
Luchretia, sua figliuola, d'anni 6. (nata a. 1463,)
Mechera (sic.)^ sua figliuola, d'anni 2. (n. a, 1467.)-)

Estimo del 1480 (Nr. 1042 verde).

Nr. 62. Portata di Bartolommeo di Antonio,
gualchieraio. (Nr. 1042 verde.)

Bocche.
Bartolommeo decto d'età d'anni 75.
Ma Tefsina, sua donna, d'anni 65.
Saluadore di Bartolommeo d'anni 26.'^)
Francesco di Antonio d'anni 48.

 

YQ Ant Billi.

Ma Betta, sua donna, d'anni 38.
Lucretia di Francesco d'anni 17.

(alla dota in sul Monte fiorini 100.)
Maddalena di Francesco d'anni 7. (nata a, 1473,}
Giuliano di Francesco d'anni 4. (nata a, 147^-)
Mariecta di Francesco d'anni l. (nata a. 1479)

Estimo del 1508.

(Provisioni dei Consigli Maggiori dal 1520 — 1522. CI. II
distinzione 2. Nr. 207.)

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